“Per migliorare la città non basta che cada Melucci, ma che la città cresca, diventi adulta e ragioni da comunità con la cultura del noi”
“Magari potessimo dire ‘facciamo vincere la destra e la città migliorerà, oppure facciamo vincere la sinistra’. È un po’ superficiale pensare che una coalizione o l’altra possano cambiare le sorti di Taranto”. Così in una nota il consigliere comunale Gianni Liviano.
“A parte che veramente di destra o veramente di sinistra in consiglio ci saranno due o tre persone e che tutti gli altri potrebbero stare indifferentemente nell’uno o nell’altro schieramento, il problema è molto più serio e profondo di quale sia la coalizione vincente.
Il problema è una comunità debole, che va svuotandosi dei giovani migliori, che è abituata ad una cultura di appalti e subappalti e che trova nell’ente pubblico un dispensatore di appalti e di incarichi. – Afferma Liviano – Siamo una comunità di clienti, con scarsa attitudine ad avere la schiena dritta e con grande disponibilità agli slogan e al lamento”.
Per il consigliere comunale il problema risiede in una classe politica davvero di basso profilo, più abituata ad elemosinare ruoli che ad avere valori e costruire visioni.
“A mio parere Melucci ha fatto il suo tempo. Può continuare a sopravvivere in consiglio, strizzando l’occhio ora ad Emiliano, ora a Renzi, ora a Fitto. Ma ha perso, posto che l’abbia mai avuto, il feeling con la città e la stima dei cittadini. – Afferma – Prima se ne va e meglio è, perché potendo scegliere tra interloquire con la politica e con la città adulta o con i politicanti con la vocazione di clienti, ha scelto la seconda strada e lo ha fatto da irresponsabile in un momento importante per il futuro della città”.
Conclude Gianni Liviano. “Ma attenzione per migliorare la città non basta che cada Melucci, ma che la città cresca, diventi adulta e ragioni da comunità con la cultura del noi. Poi il miglioramento della classe politica sarà solo una conseguenza”.
