venerdì 9 Maggio 25

L’importante è frinire

Al garante del M5S, Beppe Grillo, non convince più la gestione in solitario dell’avvocato del popolo. Specie dopo il deludente risultato delle Europee. Si pensa ad un direttorio che possa affiancarlo. A nuovi dirigenti. A rischio la posizione del vicepresidente nazionale, il tarantino Mario Turco? Staremo a vedere

Cambiare per non morire. Lo ripeteva spesso Pietro Nenni, il grande vecchio del socialismo italiano. Anche dalle parti del M5S sembrano essere convinti di questa elementare – e imprescindibile – regola aurea della politique politicienne. Specie, poi, all’indomani di un deludente risultato elettorale come quello conseguito da Conte&Company alle ultime Europee. Appena il 9,9% dei consensi. Altro che campo largo e primato nell’area dei cosiddetti progressisti. Di questo passo, senza un’inversione di tendenza, ci si ritroverà molto presto a raschiare il barile. A rincorrere percentuali da prefisso telefonico.

Il comico-garante, il (Beppe) Grillo-parlante, il più intelligente della compagnia alla fine, l’ha capito. E, in questi giorni, cerca di correre ai ripari. Di togliere (dal taschino) e mettere (nel taschino) una pochette nuova per la giacca di Giuseppe Conte. Ha incontrato, il Grillo, prima l’ex sindaco di Roma: Virginia Raggi. Poi il già presidente della Camera: Roberto Fico. L’idea è quella di nominare un direttorio che affianchi Tina Pica. Pardon: l’avvocato del popolo. Di tornare all’antico, agli albori del Movimento. Di fare a meno, per esempio, degli attuali quattro vicepresidenti nazionali del M5S. Tra questi figura anche il tarantino, Mario Turco. Fine del Conte Turco? L’importante è frinire. Il frinire del Grillo con il sopraggiungere della calura estiva.

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