lunedì 5 Maggio 25

118 in trincea, la Uil Fpl: “Basta discriminazioni tra operatori”

Indennità di rischio negata ai lavoratori Sanitaservice nonostante aggressioni e turni massacranti. Il sindacato: “Servono pari tutele per chi garantisce l’emergenza”. Stanziati 32 milioni solo per il personale pubblico

Stesse emergenze, stessi rischi, ma tutele diverse. È questa la condizione paradossale in cui si trovano gli operatori del 118 di Sanitaservice a Taranto, esclusi dall’indennità di Pronto Soccorso recentemente stanziata dalla Regione Puglia per il solo personale pubblico. La denuncia arriva dalla Uil Fpl, che torna a battere i pugni sul tavolo dopo l’accordo del 9 aprile che ha destinato 32 milioni di euro esclusivamente ai dipendenti del comparto pubblico, tagliando fuori i lavoratori delle società in house e della sanità privata.

“Non possono esserci lavoratori invisibili, ignorati nelle tutele ma indispensabili nei servizi”, dichiara Giovanni Maldarizzi, segretario generale Uil Fpl Taranto. Il riferimento è alle condizioni sempre più critiche in cui opera il personale del 118: aggressioni frequenti, minacce, turni estenuanti e un crescente clima di tensione che rende il servizio sempre più rischioso.

Il sindacato ha già formalizzato alla Regione la richiesta di aprire un tavolo di confronto, evidenziando come il problema non riguardi solo Taranto ma l’intera rete dell’emergenza pugliese. Tra le strutture interessate figurano Cbh Bari, Miulli Acquaviva, Panico di Tricase e Casa Sollievo della Sofferenza.

La battaglia della Uil Fpl, avviata già lo scorso marzo, punta a eliminare quella che viene definita “una disparità ingiustificabile” tra operatori che svolgono le stesse mansioni con identiche responsabilità. “L’indennità di rischio non è solo una questione economica – sottolinea Maldarizzi – ma un segno concreto di rispetto e valorizzazione per chi ogni giorno rischia la propria incolumità per garantire un servizio essenziale”.

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