La Commissaria Prefettizia blocca l’esternalizzazione del servizio con una variazione di bilancio. Il sindacato chiede un confronto immediato sull’organizzazione e garanzie per i lavoratori
Gli asili nido di Taranto rimarranno pubblici. La decisione della Commissaria Prefettizia Perrotta di disporre una variazione di bilancio ha scongiurato il rischio privatizzazione, ma non mancano le polemiche sulla paternità del risultato. “Dove erano tutti quando sollevavamo la questione in consiglio comunale, dove la maggioranza aveva votato compatta a favore della privatizzazione?” si chiede polemicamente Mimmo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil di Taranto, ricordando i presidi organizzati con gli operatori davanti a Palazzo di Città.
In una nota congiunta con il segretario aziendale Pietro Miceli, il sindacato esprime “estrema soddisfazione” per la decisione ma stigmatizza i tentativi di strumentalizzazione politica. “Parlare di vittorie di questa o quell’altra parte sa solo di propaganda e mortifica il lavoro di tutti coloro che si sono mobilitati”, sottolineano i sindacalisti.
La Cgil chiede ora di aprire un confronto sui processi organizzativi, in particolare sulla conclusione dell’anno educativo in corso e sulla continuità lavorativa degli operatori della cooperativa di supporto, il cui contratto scade il 30 giugno. “Messo in salvo l’anno 2025/2026, ci auguriamo che la prossima Amministrazione abbandoni definitivamente qualsiasi ipotesi di privatizzazione”, dichiarano Sardelli e Miceli, evidenziando come gli asili pubblici siano fondamentali per contrastare povertà educativa e calo demografico, oltre a favorire la conciliazione vita-lavoro.