Il Coordinamento provinciale denuncia il tentativo di ridimensionamento dell’area del Gruppo Fratelli d’Italia: “Necessario rivedere i confini per garantire una gestione più efficace delle risorse e delle attività presenti sul territorio”
In questi giorni, il Parco Regionale della Terra delle Gravine e la sua comunità stanno subendo un nuovo, grave attacco a causa della proposta di legge “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 20 dicembre 2005, n. 18”, presentata dal Gruppo regionale di Fratelli d’Italia, con primo firmatario il consigliere Tommaso Scatigna, vice-presidente della II Commissione consiliare che si occupa di caccia e non di ambiente. Il Coordinamento provinciale per il Parco delle Gravine denuncia: “Questa proposta ha un solo vero obiettivo: ridimensionare e riperimetrare il Parco”.
Nel comunicato del Consiglio Regionale si legge: “L’attuale perimetrazione del parco potrebbe non riflettere adeguatamente le necessità di conservazione, sviluppo sostenibile e coinvolgimento delle comunità locali. È quindi necessario rivedere i confini del Parco per garantire una gestione più efficace delle risorse e delle attività presenti sul territorio.” Tuttavia, secondo il Comitato, “per definire l’attuale perimetrazione e la legge istitutiva n° 18/2005 ci sono voluti ben cinque anni di pre-conferenze, incontri locali e studi accurati.”
Un lungo e complesso iter che ha portato a mediazioni tra diversi legittimi interessi di tutela di un inestimabile patrimonio paesistico-ambientale. “Dall’iniziale perimetrazione di 51.000 ha si è giunti a 28.000 ha, escludendo aree di grande pregio come parte della gravina di Ginosa e boschi di fragno,” afferma il Comitato. Inoltre, la L.R. n 18 istitutiva prevedeva una revisione della perimetrazione entro 12 mesi sulla base di istanze di inclusione/esclusione.
L’azione degli oppositori del Parco avrebbe quindi impedito il reale decollo delle sue potenzialità, tanto da non avere ancora gli Organi di gestione e il Piano di sviluppo socio-economico.
“Chiediamo alla Regione che, se gli Enti Locali non sono in grado di costituire il Consorzio di gestione previsto dalla L.R. 52/2017, si proceda rapidamente alla nomina di un Commissario Straordinario,” prosegue la nota, sottolineando l’importanza del Parco anche come attrattore turistico.
“Superfluo sottolineare che l’esclusione di ulteriori aree aumenterebbe la perdita di habitat per le specie,” avverte il Comitato. La tutela delle superfici attuali è fondamentale per la conservazione della biodiversità del Parco, considerata come Sistema di Naturalità principale dalla Rete Ecologica Regionale.
“Pertanto, chiediamo con forza che il Consiglio Regionale rigetti questa proposta di legge,” conclude il Comitato provinciale del Parco delle Gravine. Le associazioni ambientaliste che hanno promosso la nascita del Parco continueranno a vigilare affinché l’area protetta non sia ulteriormente mutilata e possa finalmente avere una governance competente ed efficiente.