Errica Telmo: “Non possiamo permettere che venga cambiata la sua missione. Ciò che è di Taranto deve restare a Taranto, una città spesso fraintesa ma sempre la perla dello Jonio”
“I giorni passano e l’attesa di conoscere il destino della Cittadella della Carità di Taranto diventa sempre più intensa e cupa e la sensazione di perdere un pezzo di storia tarantina si trasforma in amarezza”, dichiara Errica Telmo, Segretario Territoriale Ugl Salute di Taranto.
“Come cittadina tarantina, mi chiedo come siamo arrivati a questo punto. Negli anni, diversi amministratori avrebbero dovuto difendere una delle perle della sanità locale, al servizio di chi non può permettersi una sanità privata.
Un ente morale: questa era l’idea di Monsignor Motolese per Taranto. Abbiamo vissuto anni di splendore grazie a questa struttura, con professionisti che collaboravano anche con il San Raffaele di Milano. Oggi, invece, la Cittadella è pronta a essere smantellata in nome del ‘rispetto delle regole’, cancellando una storia che non rimarrà nella memoria di nessuno e lasciando solo un vuoto”, aggiunge Telmo.
Anni di lotte in cui è stato palese che la sopravvivenza della Cittadella dipendeva dalla responsabilità della Prefettura, della Regione e dell’ASL, trattandosi di un ente morale senza scopo di lucro in un territorio bisognoso di sanità.
“C’è un’altra domanda che mi pongo– conclude la sindacalista – che fine faranno anni di lotte e richieste per proteggere questa perla maltrattata? Per Taranto, la Cittadella è come il Colosseo per Roma: un simbolo che racconta una storia e un’identità. Non possiamo permettere che venga cambiata la sua missione o che diventi terreno di conquista. Ciò che è di Taranto deve restare a Taranto, una città spesso fraintesa ma sempre la perla dello Jonio”.