L’associazione denuncia la grave situazione della concorrenza sleale nel territorio ionico. Migliaia di operatori in nero e milioni di euro di evasione fiscale
L’intero sistema delle imprese artigiane di Taranto rischia il collasso a causa dell’abusivismo dilagante. È questo l’allarme lanciato da Confartigianato, che denuncia una situazione ormai al limite. “C’è il serio rischio che il sistema salti completamente”, avverte l’associazione, evidenziando come il fenomeno coinvolga “diverse migliaia di operatori a nero sconosciuti all’Inps, all’Inail, all’Agenzia delle Entrate, alla Camera di commercio ed ai comuni”.
Il problema investe numerosi settori: dalla moda all’impiantistica, dall’edilizia all’autotrasporto, dall’autoriparazione all’alimentare, fino all’estetica e all’acconciatura. La situazione, secondo l’associazione, peggiora ulteriormente durante il periodo estivo.
“L’assenza di controlli adeguati, insieme ad una incredibile facilità nel poter offrire servizi tramite piattaforme online e passaparola, consente al mercato del sommerso di dilagare incontrastato”, spiega Confartigianato, che porta esempi concreti come quello dei climatizzatori, dove gli installatori abusivi offrono prezzi fuori mercato di 75 euro, impossibili per chi opera legalmente.
La risposta dell’associazione alla “politica del prezzo basso degli abusivi” si basa sulla qualità artigianale del Made in Italy e sulla responsabilità sociale. “Gli artigiani sono delusi, si sentono abbandonati, sono arrabbiati ma non rassegnati”, riporta l’associazione, sottolineando come alcuni, per sopravvivere, abbiano addirittura chiuso l’attività per operare in nero.
L’appello alle istituzioni è chiaro: serve un rafforzamento immediato dei controlli e una maggiore sensibilizzazione dei cittadini. “È interesse non solo nostro, ma di tutti combattere chi si pone nel mercato in modo illegale e abusivo”, conclude Confartigianato, ricordando che in gioco non c’è solo la sopravvivenza delle imprese regolari ma anche la sicurezza e la salute dei cittadini.