“Ulteriori ritardi porteranno inevitabilmente alla scomparsa di un pezzo rilevante di quella economia che da anni sosteniamo di voler potenziare in un percorso di transizione economica ed ambientale”
Il settore della mitilicoltura a Taranto sta attraversando una crisi senza precedenti. Nel 2024, si è registrata una gravissima moria delle produzioni di mitili, aggravata dalla perdita del seme, che compromette seriamente anche la produzione del 2025. Una situazione che minaccia l’esistenza stessa di un’attività millenaria che garantisce centinaia di posti di lavoro nella regione.
Oltre all’innalzamento della temperatura, una causa determinante di questa crisi è il parziale utilizzo del primo seno del Mar Piccolo, che allunga i tempi di maturazione del prodotto. Da oltre 10 anni, gran parte di quest’area è vietata all’attività di mitilicoltura per motivi sanitari.
In risposta a questa emergenza, le associazioni e i sindacati rappresentativi delle imprese dei mitilicoltori hanno inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Prof. Dott. Gilberto Pichetto Fratin, firmata da AGCI Agrital Taranto, UNCI Agroalimentare, Confcooperative Taranto/Federcoopesca, Legacoop Agroalimentare Taranto, Casaimpresa Confesercenti Taranto, FAI CISL, FLAI CGIL e UILA Pesca.
Nella missiva si esprime grande preoccupazione per la mancata operatività della struttura di supporto al Commissario straordinario per gli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, nominato sei mesi fa.
È quindi urgente avviare le procedure per rendere disponibili le risorse necessarie alla bonifica del Mar Piccolo, considerata fondamentale per il rilancio della mitilicoltura jonica. “Una bonifica che l’intera comunità ionica considera irrinunciabile per la valenza ambientale ed identitaria, cui sono legate grandi aspettative anche in termini di diversificazione dell’economia locale”, affermano i firmatari.
Sono stati coinvolti anche tutti i parlamentari jonici, chiedendo loro di intervenire affinché la questione della mitilicoltura tarantina sia posta tra le priorità del Ministero dell’Ambiente e del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS).
“Ulteriori ritardi porteranno inevitabilmente alla scomparsa di un pezzo rilevante di quella economia di Taranto che da anni sosteniamo di voler potenziare in un percorso di transizione economica ed ambientale”, concludono associazioni e sindacati auspicando a un intervento tempestivo del Ministero per salvaguardare questa importante tradizione e i posti di lavoro ad essa collegati.