Sovraffollamento e mancanza di sicurezza. Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria denuncia ancora una volta la situazione delle strutture detentive
L’emergenza delle carceri al centro della denuncia del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria. Oltre al problema del sovraffollamento a preoccupare è la sicurezza. “Da troppo tempo le carceri italiane sono sfuggite al controllo dello Stato – dichiara il segretario Generale del Sappe Donato Capece – La combinazione tra il sovraffollamento, il regime delle celle aperte e un numero troppo elevato di detenuti con malattie mentali ha creato una situazione insostenibile. Situazione maggiormente aggravata dalla presenza di troppi detenuti stranieri e troppi tossicodipendenti. Ogni giorno, arrivano dalle sezioni detentive veri e propri bollettini di guerra che parlano di poliziotti penitenziari feriti dopo aggressioni di detenuti violenti”.
“È intollerabile che in un Paese come l’Italia, chi opera con dedizione all’interno delle carceri sia lasciato senza tutele, abbandonato a sé stesso ed esposto quotidianamente a rischi mortali. – prosegue – Nella bolgia delle sezioni detentive sono messi a repentaglio l’ordine e la sicurezza e soprattutto l’incolumità dei poliziotti penitenziari da detenuti con in mano lamette intrise di sangue, padelle con olio bollente pronte ad essere buttate in faccia o piedi di tavolino pronti ad essere scagliati contro. Non possiamo più tollerare l’indifferenza mostrata dal Ministero della Giustizia nei confronti di chi garantisce la sicurezza interna delle carceri”. Il segretario chiede che ad intervenire sia il Procuratore Nicola Gratteri in qualità di nuovo capo del DAP in vece dell’attuale Giovanni Russo. “Gratteri ha dimostrato, con la sua esperienza e competenza, – aggiunge Capece – di essere la figura più adeguata ad affrontare questa situazione. Rinnoviamo la nostra fiducia in lui come possibile guida per risanare il sistema penitenziario e per tutelare degnamente il nostro Corpo”.


