Insieme ad Augusta, la città jonica guiderà la rivoluzione dell’energia eolica in mare, con Civitavecchia e Brindisi come centri di supporto
Prende forma il futuro dell’energia eolica marina in Italia. Un nuovo decreto interministeriale, attualmente al vaglio della Ragioneria di Stato, ha individuato quattro aree strategiche per lo sviluppo dell’eolico offshore nel Mediterraneo. Augusta, in provincia di Siracusa, e Taranto sono state designate come i principali centri di produzione delle innovative piattaforme galleggianti, mentre Civitavecchia e Brindisi fungeranno da hub di supporto.
Il progetto rappresenta una svolta significativa per il settore energetico nazionale. Le peculiarità del Mediterraneo, caratterizzato da fondali profondi, richiedono soluzioni tecnologiche specifiche: invece delle tradizionali turbine fissate al fondale, come nel Mare del Nord, verranno realizzate piattaforme galleggianti ancorate al fondo marino.
Per rendere operativo il piano, i porti selezionati saranno oggetto di importanti interventi di modernizzazione, con l’ampliamento delle banchine e degli spazi operativi. Secondo le previsioni dell’Aero (Associazione delle imprese dell’eolico offshore), la produzione potrebbe iniziare nel 2028, con le prime unità operative entro il 2030. L’iniziativa potrebbe avere importanti risvolti occupazionali, specialmente a Taranto, dove il nuovo polo potrebbe offrire opportunità lavorative agli ex dipendenti dell’Ilva.