Il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo a Taranto per fare il punto della situazione
Accelerare sul cronoprogramma, concentrare il più possibile le gare tra Taranto e provincia, restare uniti: questo quanto chiede il Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo per l’evento che si svolgerà a Taranto nel 2026. In palio, una posta importante: non solo infrastrutture sportive, ma anche la costruzione di una classe dirigente sportiva, tramite l’appoggio fondamentale del Governo.
Due giorni intensi di riunioni quelli che si sono svolti tra ieri e oggi, al Relais Histò di Taranto, tra il CIJM e il comitato dei Giochi 2026: all’ordine del giorno, il punto della situazione per l’evento previsto nel capoluogo ionico per il 2026.
“La situazione è delicata – ha dichiarato il commissario dei Giochi 2026, Massimo Ferrarese, questa mattina, durante l’incontro con la stampa – dobbiamo assolutamente accelerare, questo ci chiede il Comitato internazionale. Entro giugno i bandi di gara per tutti gli impianti, non sarà facile, è una sfida ardua ma stiamo lavorando per vincerla. Abbiamo, però, bisogno della collaborazione di tutti: le stupide contrapposizioni che vedo sul territorio sono inutili e dannose, è necessario restare uniti. La piscina, lo stadio Iacovone, il Centro nautico, il PalaRicciardi, sono le strutture più importanti: il Comitato internazionale ci suggerisce di concentrare le gare soprattutto tra Taranto e provincia, per evitare che gli atleti debbano percorrere lunghe distanze”.
“Oggi la commissione intera di coordinamento e controllo si è confrontata con il comitato locale e ha messo sul tavolo le necessità – ha dichiarato il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi, Davide Tizzano – A Taranto, nell’estate 2026, avremo ospiti internazionali di grande livello, che proietteranno la città su un palcoscenico importantissimo.”.
“Quello che vogliamo lasciare a Taranto – ha continuato Tizzano – è un’eredità sostenible, ovvero impianti che potranno essere utilizzati da una gestione economicamente sostenibile. L’impiantistica in Italia è molto complessa, la soluzione ottimale è quella di ristrutturare le infrastrutture già esistenti e presto sarà vietato espressamente di costruirne di nuove. L’arma vincente di questa sfida è sicuramente l’appoggio del Governo centrale, che ha finanziato abbondantemente l’iniziativa, considerando anche che dai 100 milioni di euro iniziali siamo passati a 275 milioni. Il Governo ha voluto investire su Taranto, ora è imperativo sfruttare in maniera intelligente e mirata queste risorse”.
“L’eredità principale lasciata al capoluogo ionico non è fatta solo di impianti sportivi, ma anche e soprattutto della costruzione di una classe dirigente sportiva – afferma Tizzano – Un’altra arma vincente di questo evento sono i volontari: sono sicuro che sarà facile stimolare i giovani a proporsi in questo ruolo”.