Un convegno che ripercorre la storia del movimento goliardico, dalle origini medievali al revival contemporaneo, con focus sull’esperienza tarantina
Taranto si prepara ad ospitare un importante convegno dedicato alle tradizioni universitarie e alla Goliardia, a undici anni di distanza dal precedente storico evento inaugurato dall’accademico dei Lincei Cosimo Damiano Fonseca. L’appuntamento è fissato per sabato 22 febbraio alle 18:30 nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, con ingresso libero. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra diverse associazioni locali: Lions e Leo club Taranto Aragonese, Rotary Magna Grecia e vari Leo club pugliesi.
La Goliardia, nata nelle università italiane sul finire del XIX secolo, affonda le sue radici nei clerici vagantes medievali, studenti che percorrevano l’Europa seguendo i grandi maestri. Furono proprio loro a dare origine alle prime università, il cui nome deriva dall’Universitas, la comunità studentesca dell’epoca.
Il convegno vedrà la partecipazione di goliardi di ieri e di oggi, tra cui i Capi Città di sei importanti sedi universitarie. Ad aprire i lavori sarà la prolusione dello storico del Diritto medievale Stefano Vinci del Dipartimento jonico dell’Università di Bari. Tra gli interventi più attesi, le testimonianze di tre protagonisti della Goliardia tarantina degli anni ’60: Franco De Feis, ex Priore dell’Ordine goliardico tarantino, Pino Albenzio, presidente emerito dell’Alliance Française, e Mario Guadagnolo, ex sindaco di Taranto.
Dopo due interruzioni storiche – durante il fascismo e nel periodo della contestazione studentesca degli anni ’70 – la Goliardia è rinata tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, non più come fenomeno di massa ma come movimento d’élite, mantenendo vivo lo spirito originario che unisce goliardia e cultura, secondo l’antico motto “Bonus Doctor non eris, nisi Goliardus fueris” (Non sarai un buon dottore se non sarai stato goliardo).