Un forte segnale d’allarme per il nostro Paese, che retrocede di cinque posizioni in un anno
Il giornalismo, pilastro fondamentale della democrazia, si trova sempre più spesso sotto l’influenza di politici che cercano di dominare gli ecosistemi mediatici per fini di propaganda. In questo scenario, la libertà di stampa, che dovrebbe essere salvaguardata da concrete garanzie anziché da mere promesse, sembra essere messa in discussione.
Secondo l’ultimo rapporto di Reporter Senza Frontiere, molti Paesi hanno registrato un declino nella classifica della libertà di stampa mondiale nell’ultimo anno. Mentre Norvegia, Danimarca e Svezia mantengono un clima relativamente libero per i media, nazioni come l’Argentina, l’Eritrea, la Cina, la Corea del Nord, l’Iran, l’Afghanistan e la Siria hanno visto peggiorare significativamente la loro situazione.
Tra i casi più preoccupanti figura l’Italia, che ha perso cinque posizioni passando dal 41° al 46° posto. Questo calo interrompe un trend positivo visto nel precedente anno, quando l’Italia aveva guadagnato 17 posizioni. La questione solleva interrogativi sul ruolo dell’acquisizione di agenzie di stampa da parte di figure politiche, come evidenziato dalla potenziale vendita dell’agenzia AGI al parlamentare Antonio Angelucci.
L’Organizzazione non ci ha pensato due volte ad utilizzare un lessico duro quanto rischioso, parlando di “un’imitazione spettacolare dei metodi repressivi russi” in Europa orientale e Asia centrale, citando la diffusione di propaganda russa da parte di media filo-governativi in Serbia e le minacce a giornalisti russi in esilio.
Dove andranno a finire i giornalisti di oggi, frenati su quella che dovrebbe essere “libera espressione” ma che puntualmente viene vincolata dalla cosiddetta legge bavaglio che, in caso di cronaca nera e giudiziaria vieta la pubblicazione di un ordine di custodia cautelare fino alla fine dell’udienza preliminare?
In un’epoca in cui la verità è spesso soggetta a manipolazione e censura, il dibattito diventa sempre più rilevante. Quando la verità viene ostacolata, dibattuta, stracciata, stravolta e sottoposta ad un continuo martellamento ideologico… stiamo davvero parlando di libertà di stampa?