Momenti di panico a Montemesola per la scomparsa di un 91enne: ritrovato dopo ore di ricerche grazie all’intervento provvidenziale dei Carabinieri
A Montemesola, nel cuore del Tarantino, una tranquilla abitudine quotidiana si è trasformata in attimi di angoscia e paura. Un nonno di 91 anni, noto in paese per sedersi ogni giorno davanti casa a osservare il via vai delle persone e respirare l’aria del suo amato paese, improvvisamente scompare. È l’ora di pranzo quando i nipotini, come sempre, si affacciano per chiamarlo: ma la sedia è vuota, e del nonno nessuna traccia.
È l’inizio di momenti concitati. I familiari, colti da panico, iniziano a cercarlo ovunque. L’anziano ha con sé solo il suo fedele bastone, unico compagno dei suoi passi lenti ma fieri. Mentre la tensione cresce, una pattuglia dei Carabinieri passa casualmente nella zona e nota l’agitazione attorno a quella sedia solitamente occupata. I militari si fermano, scendono dall’auto e raccolgono una descrizione dettagliata dell’uomo.
Sono le 13:00, il sole batte forte. I Carabinieri sanno che in condizioni di caldo simile, un uomo di quell’età potrebbe rischiare molto. Scatta immediatamente una ricerca serrata, a piedi, coinvolgendo le campagne, le stradine e ogni angolo che l’anziano avrebbe potuto imboccare per errore. Dopo due ore d’ansia e ricerca incessante, finalmente il sollievo: in un uliveto, all’ombra di un albero, i militari scorgono un anziano seduto a terra. È disorientato, stanco, spaesato. Stringe il bastone tra le mani tremanti, consumate non solo dal calore ma anche dalla paura. Ha perso l’orientamento e con esso la strada di casa.
I Carabinieri si avvicinano con delicatezza, lo rassicurano con parole semplici ma cariche d’umanità. Lo aiutano a rialzarsi, lo stringono in un abbraccio protettivo. Il nonno si commuove, scoppia in lacrime: quelle divise, per lui in quel momento, rappresentano il ritorno alla vita, alla sicurezza, all’amore dei suoi cari.
Rientra finalmente a casa tra gli applausi silenziosi del paese e l’abbraccio commosso dei nipotini. Il pranzo si farà un po’ più tardi, ma sarà il più bello dell’anno: perché sarà condiviso con chi si temeva di aver perso per sempre.
Una storia semplice, ma profondamente umana, che racconta quanto conti una comunità unita e quanto valore abbia la presenza silenziosa ma costante delle forze dell’ordine. A Montemesola, oggi, un nonno è tornato a casa. E con lui, un pezzetto di serenità.


