di Francesca Leoci
L’ultima incredibile sperimentazione dell’Istituto dei Tumori di Milano che offre una seconda possibilità ai pazienti oncologici affetti da cancro della pelle. Un vaccino mRNA personalizzato per ogni persona. Resta fondamentale l’importanza della diagnosi precoce
Cos’è il melanoma? Nella maggior parte dei casi, è un piccolo neo sulla pelle che nasconde un tumore maligno. Una malattia tanto terribile quanto spesso sottovalutata che, se non diagnosticata in tempo, rischia di contaminare l’intero organismo. Le macchie che compaiono sulla pelle a volte possono essere quasi invisibili, ma è proprio per questa apparente leggerezza che spesso si paga un caro prezzo.
In questo contesto, i ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano hanno sviluppato l’ultima incredibile sperimentazione che offre una seconda possibilità ai pazienti oncologici affetti da melanoma. Partendo dal Dna del tumore, questa ricerca è in grado di produrre una cura specifica su misura per ciascun paziente, realizzando un vaccino terapeutico in poche settimane. Si tratta di vaccini – prodotti negli Stati Uniti – progettati per curare i tumori piuttosto che prevenirli.
Una tecnologia medica diventata possibile grazie all’esperienza accumulata durante la pandemia di Covid-19 e lo sviluppo dei vaccini mRNA. “Rispetto all’immunoterapia standard, ci dà una riduzione del 62% del rischio di sviluppare metastasi a distanza”, spiega Michele Del Vecchio, responsabile del reparto Oncologia dell’Istituto Tumori di Milano, intervistato da Le Iene.
La terapia crea una risposta immunitaria mirata esclusivamente alle cellule tumorali del paziente, risparmiando il tessuto sano. Questo approccio si distingue dalla chemioterapia, che colpisce sia le cellule tumorali che quelle sane, causando effetti collaterali anche gravi.
Ma se è vero che la ricerca oggi offra possibilità di cura per il melanoma, è anche vero che la prevenzione rimane fondamentale. “Fortunatamente il melanoma è uno dei pochi tumori che si vede, quindi se una persona è attenta è difficile che non le venga il dubbio sul neo che le è comparso da poco e che cresce in fretta”, dichiara Roberto Patuzzo, Dirigente medico dell’Istituto Tumori di Milano.
Tuttavia, il fattore “tempo” è cruciale. Questo tipo di cancro, infatti, può crescere rapidamente, passando da una diffusione orizzontale a una verticale e diffondendosi nel sistema linfatico e nel sangue. Intaccando l’organismo e quindi gli organi interni, ciò può portare alla formazione delle cosiddette metastasi. Si tratta di tumori secondari originati da cellule tumorali che si sono staccate dal cancro primario e, attraverso la circolazione sanguigna, sono arrivati a intaccare altri organi.
Attualmente, il melanoma è il terzo tumore più comune tra le donne sotto i 50 anni e il secondo tra gli uominidopo il cancro al testicolo. I soggetti più vulnerabili sono quelli con capelli biondi o rossi, a causa della loro predisposizione genetica.
Allora, com’è possibile prevenire il melanoma? Innanzitutto, è necessario difendersi dall’esposizione solare eccessiva, soprattutto nella prima infanzia. In secondo luogo, osservare la propria pelle e gli eventuali mutamenti sui nei:
- La simmetria del neo: se si nota una particolare asimmetria è necessario rivolgersi ad un medico;
- I bordi irregolari possono essere sintomo di un tumore maligno della pelle;
- Colori distribuiti in maniera irregolare: più colori nello stesso neo sono sempre sospetti;
- Dimensione del neo: già un’ampiezza di 2 mm può essere un fattore di allarme;
- L’evoluzione rapida: fate attenzione se nel giro di tre mesi il neo presenta dei cambiamenti significativi nella forma, nella dimensione e nel colore.
La diagnosi precoce ti salva la vita.