La clamorosa possibilità è stata rilanciata dal sito Ravennanotizie.it. Realtà meno funestate dal virus dell’invidia cercano di sfruttare debolezze ormai conclamate. E infierire un colpo esiziale ad una classe politica che guarda al modello Burkina Faso
Perché non spostare da Taranto a Ravenna i Giochi del Mediterraneo? A chiederlo sono alcune vecchie glorie della lotta greco-romana (Vincenzo Maenza, medaglia d’oro nel 1984 a Los Angeles; Andrea Minguzzi, medaglia d’oro nel 2008 a Pechino), con una lettera inviata al presidente della Regione Emilia Romagna: Stefano Bonaccini. A riportare la clamorosa possibilità, nella giornata di ieri, è stato il sito d’informazione Ravennanotizie.it. Troppi contrasti, la politica locale che litiga con il commissario, stadi e palazzetti dello sport praticamente inesistenti a circa due anni e mezzo dall’evento sportivo. La destra che accusa la sinistra; la sinistra che accusa e basta. Un quadro desolante per il capoluogo pugliese. L’ennesimo dopo anni di commedia tragica, tuttora in corso, per quel che concerne lo stabilimento siderurgico dell’ex Ilva. L’esemplificazione evidente di un debolezza che aumenta gli appetiti – e rinvigorisce le speranze – di altre città italiane. Più furbe della nostra, meno funestate dal virus dell’invidia, dalla demenza senile che ti porta a recidere i legami e le appartenenze più intime. Con classi dirigenti che guardano, e cercano d’imitare non sempre riuscendoci, le socialdemocrazie scandinave piuttosto che il Burkina Faso. Ravenna, già capitale del Regno Romano d’Occidente e del Regno Ostrogota, fiuta l’affare. Intravede spazi non ancora occupati da altri. Ci commisera come in certe famiglie si usa fare con il parente più sfortunato. I Giochi, alla fine, si terranno a Taranto. Nonostante il sindaco. Nonostante Sannicandro. Nonostante una pletora di amministratori che non sfiducia il Consiglio comunale perché preoccupata di dover tornare a lavorare o, comunque, doverselo cercare un lavoro. Una cosa, però, è certa. La figura di merda che stiamo facendo in giro per l’Italia sarà il vero lascito di questa legislatura di mezze calzette.