Siglato un accordo tra Comune, Agenzia del Demanio e Difesa per rigenerazione di 18 edifici statali e promuovere un ecosistema urbano sostenibile
Il “Piano Città”, un’iniziativa congiunta dell’Amministrazione comunale, dell’Agenzia del Demanio e della Difesa, sta prendendo forma a Taranto. Si tratta di un ambizioso progetto che mira a recuperare, utilizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare cittadino, con l’obiettivo di promuovere una rigenerazione urbana in linea con il programma “Ecosistema Taranto”.
Si è tenuto ieri il primo tavolo tecnico, che ha visto la partecipazione degli assessori Edmondo Ruggiero e Marcello Murgia, dei dirigenti comunali ing. Simona Sasso e dott. Francesco Murianni, del referente di Agenzia del Demanio in provincia di Taranto, Massimo D’Andria, della Marina Militare e dall’Aeronautica Militare.
Durante l’incontro sono stati identificati 18 edifici di proprietà statale, comunale e provinciale che rientreranno nel piano. Tra questi figurano: l’ex ristorante “Il gambero”; il Palazzo di Giustizia di via Marche; l’ex Caserma dei Carabinieri “D’Amore”; il 65esimo Deposito dell’Aeronautica Militare ed un molo di 560 metri lineari sul Mar Piccolo con una serie di strutture importanti; Palazzo Brasini; l’ex Stazione Torpediniere; la Torre d’Ayala; l’ex scuola Deledda, che ospita la sede del teatro “Tatà”.
Il piano rimane aperto all’inclusione di altri immobili che soddisfino i requisiti necessari, con potenziali implicazioni anche per il Piano Urbanistico Generale (PUG) in fase di elaborazione. L’accordo, che è prossimo alla firma, prevede il passaggio di questi edifici statali, alcuni dei quali in disuso, alla pubblica amministrazione per la successiva riqualificazione e utilizzo mirato.
Il “Piano Città” redatto per Taranto prevede che tutte le parti siano poste su uno stesso livello per contribuire a migliorare od ottimizzare la condizione degli immobili oggetto di accordo secondo una pianificazione delle attività ben precisa. L’intesa fra la Difesa, il Demanio ed il Comune di Taranto esiste già, dovrà essere solo formalizzata una volta ottenuto l’ok dal Ministero.