Potrebbero presto essere interessate contemporaneamente dai lavori di rifacimento stradale via Oberdan e via Dante, oltre a via Ancona e via Cesare Battisti, con le immaginabili conseguenze su traffico e parcheggi, ma anche inquinamento e commercio
Che Taranto sia attualmente ancora lontana dal raggiungimento dell’obiettivo “mobilità sostenibile”, intesa come quell’insieme di azioni volte a ridurre l’intasamento stradale e il conseguente impatto sull’inquinamento atmosferico e acustico, è indubbio.
Quello che però potrebbe accadere, a stretto giro, è un peggioramento della situazione attuale, fatta di traffico congestionato in alcune zone e in alcune fasce orarie della città, oltre che di carenza cronica di parcheggi.
Il piano “Strada per Strada”, finanziato dalla Regione Puglia, che ha destinato al Comune di Taranto 3,2 milioni di euro (su 100 milioni stanziati per l’intero territorio pugliese), ha come finalità “gli interventi di manutenzione straordinaria di strade comunali urbane ed extraurbane esistenti e relative pertinenze, volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale”
Inoltre, “il programma straordinario contribuisce alla ripresa delle attività economiche, utile per la ripartenza socio-economica del territorio”.
A Taranto, il progetto riguarderà 16 km di arterie cittadine: al momento, nel Borgo umbertino, sono in fase di completamento i lavori in via Anfiteatro, a cui è stata data precedenza in ragione della sua appartenenza al percorso della processione dei Misteri durante la Settimana Santa, ed in via Regina Elena.
Gli interventi hanno comprensibilmente provocato disagi nei cittadini, in particolar modo nei residenti e in coloro che si recano al Borgo per lavoro o studio.
Anche il commercio, ovviamente, risente della situazione: sono, infatti, numerosi i tarantini che nelle scorse settimane ci hanno scritto di aver abbandonato l’idea di fare shopping in Centro dopo aver impiegato tre quarti d’ora a cercare parcheggio, senza peraltro trovarlo.
Insomma, come abbiamo già evidenziato in tempi recenti, l’estensione spaziale e temporale delle strisce blu nella nostra città non ha centrato l’obiettivo di aumentare la disponibilità dei posti auto.
Tuttavia, la durata relativamente breve dell’intervento effettuato in via Anfiteatro ha fatto ben sperare in una risoluzione della problematica in tempi rapidi.
Invece, secondo quanto ci è stato riferito in via ufficiosa da fonti estremamente attendibili e vicine al progetto “Strada per Strada”, potrebbe non essere così.
A breve, infatti, più probabilmente al termine della Settimana Santa tarantina, il Borgo sarà interessato da ulteriori lavori che dovrebbero aprire in contemporanea cantieri in via Dante e via Oberdan. Interventi derivanti da progetti pregressi e non ancora ultimati potrebbero, invece, riguardare via Ancona e via Cesare Battisti nello stesso arco di tempo.
Immaginabile l’impatto che una situazione del genere, qualora trovasse effettiva conferma, avrebbe sulla città sotto molteplici punti di vista: oltre ad un notevole peggioramento del traffico e ad una ulteriore riduzione dei posti auto, l’apertura simultanea di questi cantieri provocherebbe altre difficoltà ai cittadini, già messi a dura prova dalla situazione attuale, con ovvie ricadute sul commercio delle zone interessate e sull’inquinamento, acuito dal congestionamento stradale.
Ora, senza voler passare per “disfattisti” e “detrattori della città”, qualifiche assegnate ormai di default anche a chi cerca di mantenersi nell’alveo della critica costruttiva, la bontà del progetto “Strada per Strada” è innegabile: il rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi delle cittadine pugliesi è particolarmente sentito e necessario, specialmente in città come Taranto, che per la condizione pessima delle sue strade è conosciuta anche altrove.
Quello che, però, risulta incomprensibile è la gestione dello stesso piano, anche alla luce delle giuste rimostranze espresse da CasaImpresa e Legambiente Taranto, che hanno sottolineato l’effetto negativo di una mobilità ben poco sostenibile come quella attuale nel capoluogo jonico.
In risposta a queste realtà del territorio ci si aspetterebbero degli interventi volti a mitigare i disagi derivanti dai lavori, anche in considerazione del fatto che sulla possibilità di realizzare ulteriori parcheggi nel Borgo l’amministrazione ha sostanzialmente alzato bandiera bianca, preferendo affidare la risoluzione della problematica al futuro inserimento dei Bus a transito rapido.
Se le notizie giunte in nostro possesso trovassero riscontro nella realtà sarebbe, invece, l’ulteriore conferma di un’amministrazione che al momento sembra procedere per un binario già stabilito, indipendentemente dalle proteste del territorio.
Il progetto “Strada per Strada” consiste essenzialmente in un finanziamento della Regione che ogni realtà comunale deve poi calare nel suo contesto, cucendosi addosso il vestito in base alla sua conformazione, ai suoi bisogni e alle sue caratteristiche, ma soprattutto tenendo conto delle sue criticità.
Bene, quindi, l’attenzione alle periferie, lo sforzo profuso per reperire i fondi aderendo al progetto nei tempi previsti, ma sarebbe stato altrettanto auspicabile conoscere i criteri che hanno portato alla realizzazione del cronoprogramma degli interventi e le eventuali azioni predisposte e ideate per ridurre le difficoltà conseguenti ai lavori.
Taranto vive, al momento, una situazione di emergenza occupazionale che non riguarda solo la grande industria: basti pensare alle saracinesche che, complici l’aumento delle materie prime e i rincari energetici, si abbassano continuamente nel Borgo o nella zona Liguria/Battisti.
Appare, quindi, quantomeno doveroso attuare questi sacrosanti interventi tenendo in giusta considerazione le esigenze di tutti, specie di coloro per i quali anche un solo mese di disagio potrebbe fare la differenza.