I due, di origine napoletana, hanno circuito un 91enne facendosi consegnare la somma di 2mila euro
Sempre alta l’attenzione della Polizia di Stato nella attività di prevenzione al fenomeno delle truffe agli anziani che nel periodo estivo registrano sovente un significativo incremento.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Taranto, nel percorrere via Diego Peluso, hanno notato due giovani all’interno di una Lancia Y fermi davanti ad un condominio, con fare sospetto.
Dagli accertamenti nelle banche dati è emerso che il mezzo era stato noleggiato qualche giorno prima in un comune dell’hinterland napoletano.
Uscito in tutta fretta dallo stabile, uno dei due sospettati è entrato in auto dove il complice lo attendeva con il motore acceso. A quel punto i poliziotti sono intervenuti bloccando il veicolo.
Indosso ad uno dei due uomini, già con precedenti per truffa, gli agenti hanno rinvenuto 2mila euro in banconote da 50 e 20. Nella tromba delle scale gli stessi hanno soccorso una persona anziana, in stato confusionale.
L’uomo, un 91enne, era stato contattato al telefono dal “nipote” che gli chiedeva di “consegnare” ad un postino “di nome Mario” la somma di 5mila euro per l’acquisto di un apparecchio elettronico, prospettando che se non fosse stato saldato a breve il debito sarebbe stato poi denunciato.
A distanza di pochi minuti, secondo il racconto dell’anziano, il postino si sarebbe presentato presso la sua abitazione facendosi consegnare il denaro.
La descrizione del “postino” fornita dall’anziano corrispondeva proprio al giovane che era stato visto uscire frettolosamente dal condominio e trovato poi in possesso della somma di denaro. I due, un 20 enne e un 21 enne sono stati arrestati in flagranza di reato.
“Le tecniche adottate dai truffatori – spiega una nota dalla Polizia di Stato – sono differenti ma quella più ricorrente è quella della telefonata del falso nipote o del sedicente dipendente dell’Ufficio Postale che chiede al nonno o allo zio anziano di pagare, in contanti e se non sufficienti anche con monili in oro, un pacco postale che da lì a poco gli sarebbe stato consegnato da un falso corriere. Altro sistema adottato dai malfattori è quello del sedicente avvocato che si presenta alla porta dell’anziano e pretende una cospicua somma di denaro in contanti e preziosi per difendere il congiunto, normalmente il figlio o il nipote, che poco prima aveva investito con la propria autovettura una donna oppure per risarcire i danni causati in un precedente incidente stradale”.
“Ecco perché è importante non aprire la porta di casa agli sconosciuti. – spiegano – Anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità, è necessario verificare da chi è stato mandato, per quali motivi ed accertare l’identità dello stesso chiedendo l’esibizione di un tesserino di riconoscimento, avvalendosi magari dell’uso dello spioncino o al massimo ricorrendo alla catenella. Nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette o per rimborsi, né manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente. – aggiunge ancora una nota dalle forze dell’ordine – Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il numero 113: gli operatori di Polizia saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi a qualsiasi ora del giorno o della notte. E per finire il consiglio più importante: non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro, fatevi sentire spesso ed interessatevi delle loro problematiche. Se hanno il minimo dubbio fate capire loro che è importante chiedere aiuto a voi, ai vicini di casa od alle Forze dell’Ordine.
Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi”.