Il tecnico di Pescopagano parla della sua squadra, analizza il percorso dei Campioni d’Italia e indica ai rossoneri il prossimo tecnico
Non solo Taranto per un Eziolino Capuano da gustare in un’insolita salsa meneghina. Il tecnico jonico, ospite dell’evento il Foglio Sportivo, che si è tenuto allo stadio Meazza di Milano, ha parlato della sua squadra, toccando temi d’interesse nazionale, il futuro dello stadio milanese, lo scudetto recentemente conquistato dall’Inter ed il futuro del Milan, ad un passo dal divorzio con Stefano Pioli.
Si parte con la splendida cavalcata del suo Taranto: “Con i punti acquisiti sul campo saremmo secondi in classifica. Siamo la sorpresa di tutti e tre i gironi considerando che eravamo partiti per mantenere la categoria, cedendo giocatori importanti a gennaio come Antonini. Siamo felici di quello che abbiamo fatto, andando oltre ogni rosea aspettativa. Le seconde squadre? Credo possano essere un elemento di crescita, mentre le squadre che mi più mi preoccupano sono quelle di piazze importanti come Catania, Benevento, Avellino, la neo promossa Trapani. Mi auguro di non rimanere in questa categoria e di vederla da spettatore”.
Il tecnico di Pescopagano poi, tesse le lodi dell’Inter Campione d’Italia e consiglia al Milan il tecnico del futuro: “I nerazzurri hanno strameritato di vincere. Mi sarei aspettato dalle inseguitrici qualcosa in più, ma onore alla squadra di Inzaghi che ha ipotecato il tricolore giocando un ottimo calcio. Il Post Pioli? Roberto De Zerbi per la sua filosofia calcistica. Il Napoli? Quando hanno preso Garcia, ho avuto qualche perplessità, non per le qualità ma per il modo differente di interpretare il 433. Mi dispiace di aver avuto ragione. Poi sono state fatte altre scelte, ma spesso accade che quando sei in confusione più scelte fai più sei destinato a sbagliare”.
L’ultimo argomento di conversazione riguarda la Scala del Calcio e la possibilità che sia abbattuto: “Ho avuto la fortuna di girare gli stadi di tutto il mondo e San Siro è tutt’ora un impianto bellissimo. Sarebbe davvero un peccato“.