I rossoblù non gestiscono il vantaggio conquistato dopo sei minuti e, complice un inizio shock della ripresa, capitolano sotto il colpi del Messina
Lo Stretto è amaro per il Taranto, che vi affoga sotto il peso di quattro gol. Eppure le battute iniziali della sfida con il Messina sono favorevoli, ma nella ripresa emergono i difetti di una squadra assemblata in pochissimi giorni e che è chiaramente in fase di rodaggio.
Non mancano spunti positivi, da cui ripartire su una strada che, però, appare lunga e tortuosa. Gautieri apporta una leggera modifica allo schieramento visto nelle prime due giornate, perché passa dal 4-3-3 al 4-3-1-2 con Ardizzone posizionato alle spalle degli attaccanti Zigoni e Guarracino.
In difesa spazio all’italo albanese Shiba, scelta che relega Papazov in panchina. Rossoblù in vantaggio dopo sei primi con una bella azione in velocità con cross di Guarraccino e stacco perentorio di Ardizzone da pochi passi. Il Messina ingoia amaro, ma poi cerca il dolce e lo ottiene al 16’ dal dischetto. Il direttore di gara lo indica dopo il contatto tra Del Favero e Luciani, una decisione che lascia più di qualche dubbio. Lo stesso Luciani prende palla soltanto al 19’, perché le proteste ioniche sono tante e batte Del Favero con un tiro angolato.
Si corre da una parte e dall’altra, le squadre non si risparmiano per la gioia dei quasi 1800 spettatori presenti al Franco Scoglio. Il Taranto è però più lucido e al 25’ potrebbe tornare in vantaggio sulla combinazione Fiorani-Matera. Il primo serve il secondo a due metri dalla linea bianca una palla quasi perfetta, perché mancano i centimetri giusti per l’impatto che sarebbe stato senz’altro vincente. Il rammarico è tanto è si moltiplica a dismisura all’inizio della seconda frazione.
Il Taranto, di fatto, lascia la testa negli spogliatoi e subisce un micidiale uno-due. Il primo gancio va a segno dopo neppure trenta secondi sul tiro violento di Garofalo lasciato libero di colpire in piena area. Al 4’ il cross di Ortisi è perfetto per la testa di Anatriello che batte Del Favero da pochi metri. In pratica la fotocopia del gol di Ardizzone. Il Taranto è stordito e per quanto Gautieri utilizzi quattro cambi in venti minuti per scuoterlo dal torpore, la stangata non è digeribile.
A un quarto d’ora dalla fine entra anche Varela per un Taranto a trazione anteriore, che pero in pieno recupero incassa ancora. Merito di Frisenna che lascia andare il destro con palla morbida sotto l’incrocio.
MESSINA-TARANTO 4-1
RETI: 6’ Ardizzone (T), 19’ Luciani, rig. (M), 1’ st Garofalo (M), 4’ st Anatriello. 49’ st Frisenna (M)
MESSINA (4-3-3): Curtosi; Lia (38’ st Cominetti), Marino Manetta, Ortisi (22’ st Salvo); Anzelmo (22’ st Rizzo), Garofalo (38’ st Petrucci), Frisenna; Anatriello, Luciani (15’ st Petrungaro), Pedicillo; A disp.: Titas, Di Bella, Ndir, Re, Morleo, Adragna, Mameli. All.: Modica.
TARANTO (4-3-1-2): Del Favero; Mastromonaco, Shiba, De Santis Contessa (21’ st Verde); Fiorani Matera (9’ st Fabbro), Schirru (9’ st Speranza); Ardizzone (32’ st Varela); Zigoni (21’ st Giovinco), Guarraccino. A disp.: Meli, Marong, Varela, Papazov, Garau, Vaughn. All.: Gautieri.
ARBITRO: Mirabella di Napoli.
Guardalinee: Landoni, Cesarano.
Quarto uomo: Ramondino.
NOTE: Ammoniti: Ortella, Frisenna (M), Del Favero, De Santis, Shiba e il tecnico Gautieri (T). Angoli 2-2, rec.: 2’ pt, 5′ st spettatori 1770, di cui 60 da Taranto.