All’indomani della notizia restituita dal presidente della partecipata del Comune di Taranto Alfredo Spalluto che annunciava un rinnovato accordo con i sindacati, il segretario territoriale Uiltrasporti (settore mobilità) Antonio Schiano invia una nota. Riportiamo integralmente il suo intervento
In merito al contratto di espansione da poco sottoscritto, lo stesso interesserebbe potenzialmente una decina di lavoratori (personale inidoneo alla mansione) dei quali nella più florida delle ipotesi un paio sarebbero in procinto di accettare l’incentivo all’esodo, visto che è su base volontaria.
Occorre ricordare, tra l’altro, che detto accordo oltre a favorire i lavoratori, interessa in particolar modo l’azienda che con questa manovra libererebbe delle postazioni da poter assegnare ad altri lavoratori divenuti anch’essi inidonei.
Restiamo esterefatti da cotanto entusiasmo da parte del Presidente Alfredo Spalluto e ci saremmo aspettati lo stesso entusiasmo e la stessa disponibilità nel momento in cui le organizzazioni sindacali hanno richiesto piccoli miglioramenti economici e/o premialitá adeguate per tutti i lavoratori, considerando anche i lauti utili di bilancio dichiarati (circa 1.8 milioni di euro).
Ci fa sorridere leggere a mezzo stampa che “L’impegno di Kyma Mobilità verso i propri dipendenti si conferma così concreto e attento alle esigenze dei lavoratori”, considerando che finora non si sia voluto procedere neppure nell’erogazione del “bonus carburante” così come avvenuto nelle altre società Partecipate, nonostante le molteplici richieste delle OO.SS. (solamente quattro volte).
Non vi è fondamento, tra l’altro, del tanto decantato consolidamento del rapporto di fiducia reciproca tra l’azienda e i sindacati, tant’è che nel contempo diversi accordi non sono stati sottoscritti dalla maggioranza dei sindacati (tra i quali smart-working, corsi di formazione, etc.) oltre ai due scioperi nei primi quattro mesi dell’anno che hanno visto oltre il 95% dei lavoratori incrociare le braccia e che risultano essere ancora ora insoddisfatti, al di là dei proclami fatti”.