Va delineandosi una sorprendente scelta negli equilibri politici a Palazzo di Città. Melucci, dopo Renzi, sarebbe pronto ad aprire al centrodestra? Siamo più sudamericani della Macondo raccontataci da Gabriel Garcia Màrquez. Povera Taranto
A volte ritornano. Fanno dei giri larghi, larghissimi, per ritrovarseli in ultimo alla casella iniziale. Un gioco dell’oca al contrario, senza alcuna posta da pagare. Anzi. Con bocciature che divengono promozioni nell’incredulità generale. E fallimenti colossali caduti in disuso, spariti nei buchi neri della memoria. Giovanni Gugliotti al posto di Carmine Pisano? Nostre fonti indicano come possibile nuovo direttore generale del comune di Taranto, l’ex sindaco di Castellaneta e presidente della Provincia. L’avversario di Melucci alle scorse amministrative, il fautore della candidatura Musillo con il centrodestra, colui che aveva a lungo accarezzato la possibilità di concorrere direttamente alla carica di primo cittadino del capoluogo jonico, cooptato in chiave di alto dirigente comunale nello schieramento di centrosinistra? Difficile da credersi, quasi impossibile, ma non a Taranto: città singolare, più sudamericana della Macondo raccontataci da Gabriel Garcia Màrquez, proteiforme. Capacissima di cambiare senso di marcia – e pelle – più volte in un solo giorno, come se niente fosse. Se Gugliotti dovesse essere davvero il nuovo direttore generale di stanza a Palazzo di Città il centrosinistra, inteso come coalizione di governo, cesserebbe d’esistere. Verrebbe meno la distinzione tra le opposte posizioni in campo. Un gran minestrone, insomma. Delle due l’una: o Melucci è politicamente disperato, o ci sfugge più di qualcosa. Difficile poter dire cosa sia peggio per Taranto.