La donna, durante il controllo dei carabinieri, stringeva la borsetta contenente le armi
Avevano tentato di sbarazzarsi di due pistole ma sono stati individuati dai carabinieri. Due cognati entrambi di Montemesola sono stati arrestati per i reati di riciclaggio in concorso, detenzione di arma clandestina e detenzione abusiva di armi e munizioni.
I due erano convinti di riuscire a raggiungere indisturbati il quartiere Paolo VI per abbandonare le armi, ma non hanno fatto i conti con il posto di controllo della pattuglia della Sezione Radiomobile, proprio lungo il tragitto da loro percorso.
Fermati dai militari a bordo di un’autovettura, i due hanno da subito mostrato segni di nervosismo. Insospettiti i Carabinieri, chiamati in ausilio i colleghi “in borghese” della Sezione Operativa, hanno perquisito il mezzo.
Il cinquantenne, dopo essere sceso dal veicolo, ha aperto di iniziativa le portiere posteriori, quasi a dimostrare, con la sua prontezza e disponibilità, di non avere nulla da nascondere. Scesa a sua la donna ha iniziato a tremare, stringendo forte al petto la sua borsetta e continuando a ripetere di non avere idea di cosa potessero trovarvi all’interno.
I dubbi di tutti sono stati presto chiariti e la perquisizione ha permesso di rinvenire nella borsa una pistola semiautomatica, marca Beretta, mod. 35 cal. 7,65, con matricola abrasa – completa di un caricatore e sei cartucce – e una pistola semiautomatica originariamente a salve, priva di marca, di modello e di tappo rosso e con canna modificata in cal. 6,35 – con relativo caricatore vuoto.
Una pistola modificata e resa idonea ad esplodere colpi di arma da fuoco veri e propri. Il tutto avvolto in un involucro chiuso con del nastro adesivo di colore nero.
I militari hanno poi controllato le abitazioni di entrambi dove all’interno di un cassetto della cameretta della giovane hanno rinvenuto altre munizioni compatibili con le armi sequestrate. I cognati hanno provato a giustificarsi, incolpandosi a vicenda, ma le loro versioni non hanno convinto le forze dell’ordine, e per entrambi sono scattate le manette. L’uomo, già gravato da diversi precedenti, è stato condotto in carcere, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.