“Questa notizia è inaccettabile. Si tratta di uno degli effetti della scellerata gestione della multinazionale, tarata solo sulle esigenze del privato”
“La nota di Aigi, la brutta copia di Confindustria, costruita su misura della Morselli, suona chiaramente pretestuosa e strumentale, mirata dunque a rendere ancora più drammatica la situazione e quindi a spingere il Governo, per evitare disordini sociali e quindi per disinnescare la bomba, a elargire ancora risorse pubbliche che verranno puntualmente dilapidate dal socio privato”. Così in una nota i rappresentanti dell’Esecutivo Nazionale Usb, Francesco Rizzo e Sasha Colautti, commentano le affermazioni dell’Associazione delle aziende dell’indotto sulla questione del pagamento degli stipendi e delle tredicesime dei lavoratori.
“Questo significa la comunicazione di Aigi circa l’impossibilità delle aziende dell’indotto a pagare stipendi e tredicesime, come diretta conseguenza del mancato versamento di quanto previsto per fatture ormai scadute da parte di Acciaierie d’Italia alle stesse aziende.
Lo diciamo da tempo, ma Aigi si sveglia oggi? Questa comunicazione sotto Natale è inaccettabile, se si pensa che si rivolge a lavoratori che, non solo vivono con il costante dubbio che il proprio contratto non venga rinnovato, percepiscono non più di 1.100/1.200 euro al mese e ora, a una settimana dalle festività, vengono a sapere che probabilmente dovranno fare a meno anche di quel poco. – Sottolineano i due sindacalisti – Si tratta di uno degli effetti della scellerata gestione della multinazionale, tarata solo sulle esigenze del privato, nonché della incapacità di questo Governo di prendere posizione e dei continui balletti tra un Ministro e l’altro, serviti solo a perdere tempo prezioso. Un Governo con grande evidenza piegato alle esigenze e alle pretese irricevibili di un privato che non rispetta lavoratori, tessuto imprenditoriale locale e comunità.
Un Governo che non ascolta quello che denunciamo da tanto tempo e ci domandiamo ora cosa pensa di fare di fronte a questa comunicazione ferale, data peraltro in un periodo particolare? – Concludono Rizzo e Colautti – Se quanto detto verrà confermato, ci vedremo costretti a mettere in piedi reazioni fortissime e metteremo in campo iniziative di protesta di grande impatto. Di questo si assumeranno le responsabilità la multinazionale in primis e, in un effetto domino, le aziende dell’appalto”.
