Espulsione in arrivo per il presidente del Consorzio ASI di Taranto e vicesegretario provinciale del Pd, Costanzo Carrieri. La Commissione di Garanzia dei Dem adotterà il provvedimento nei prossimi giorni. Per i nipotini di Berlinguer chi si avvicina troppo a Melucci, chi lo consiglia e sostiene, non può più militare nel partito
Dopo i tre consigliere comunali sarà la volta di Costanzo Carrieri. La Commissione di Garanzia del Pd ha chiesto l’espulsione dei primi, rei di aver votato il Bilancio di Previsione che ha salvato Melucci. Lo stesso organismo partitico, nei prossimi giorni, chiederà l’espulsione del presidente del Consorzio ASI di Taranto e vicesegretario provinciale dei Dem. Carrieri, un passato da socialista, compone assieme all’onorevole Pelillo e al Capo di Gabinetto Marraffa la strettissima cerchia di consiglieri con i quali il sindaco di Taranto si confronta giornalmente. Progetta la strategia, rilancia le proprie ambizioni.
Per Carrieri si preannuncia una sorta di Pace di Costanza al contrario. Non esiste alcun Federico Barbarossa in questa vicenda. Manca una Lega lombarda alla quale riconoscere autonomia. Siamo in un’altra epoca rispetto al 1183, anno nel quale si svolsero i fatti. Dalla Pace di Costanza all’espulsione di Costanzo il passo può essere breve. Giusto il tempo di riunire la Commissione di Garanzia. Per i nipotini di Belinguer, per la Ditta come la ribattezzò qualche anno fa Giampaolo Pansa, più lontani si sta dal sindaco di Taranto e meglio è. Più si segna la differenza dallo stesso e maggiori saranno le opportunità di recuperare qualche voto. Carrieri, invece, da tempo ha deciso di stargli vicino. Di ascoltare e farsi ascoltare. Perché il potere logora chi non ce l’ha. E anche chi ce l’ha e ne fa un uso pessimo.