“Quello emerso dalla IV Commissione è un quadro sconcertante, sia per le gravissime perdite subite dalla mitilicoltura tarantina, sia per l’atteggiamento del Governo di centrodestra che continua a penalizzare Taranto”
“Il commissario straordinario per le bonifiche dell’area di Taranto, da sette mesi attende di essere messo nelle condizioni di poter operare concretamente. A tutt’oggi la struttura commissariale non ha una sede, non ha personale, non ha computer, non ha nemmeno dieci euro per comprare la carta”, dichiara il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd), presidente della II Commissione consiliare della Regione Puglia.
Questa è la sconcertante realtà raccontata dal prof. Vito Felice Uricchio durante l’audizione in IV Commissione consiliare che ha esaminato la condizione della mitilicoltura tarantina. Una delle azioni fondamentali per rilanciare l’allevamento di mitili nel capoluogo ionico è proprio la bonifica del Mar Piccolo.
Il Governo avrebbe infatti deciso di “mettere in soffitta” la bonifica del Mar Piccolo e del primo seno, nonché la parte più contaminata, ritenendola troppo onerosa.” Il commissario, al momento, può contare su una dotazione finanziaria di 52 milioni di euro con i quali dovrebbe provvedere alla bonifica di una delle aree Sin più estese e contaminate d’Italia – spiega Di Gregorio – Quello emerso dalla IV Commissione è un quadro sconcertante, sia per le gravissime perdite subite dalla mitilicoltura tarantina, sia per l’atteggiamento del Governo di centrodestra che continua a penalizzare Taranto: vicenda Ilva, Soprintendenza, collegamenti ferroviari e ora anche la desolante e drammatica condizione della struttura del Commissario per le bonifiche”.
L’unico spiraglio di speranza risiede nell’assessore regionale Donato Pentassuglia che ha immediatamente convocato per giovedì prossimo un incontro operativo con il commissario Uricchio per supportarlo e sostenerlo nell’individuazione di strategie sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico per accompagnare la mitilicoltura tarantina fuori dalla crisi e rilanciarla anche con nuove produzioni.