La Commissione Ue ha inviato all’Italia la lettera di costituzione in mora per non aver rispettato alcune disposizioni in difesa di salute e ambiente. L’Italia ha ora due mesi per adeguarsi
La Commissione europea ha inviato una nuova lettera di costituzione in mora per non aver recepito la Direttiva Ue sulle emissioni industriali e per non aver rispettato alcune disposizioni per quanto riguarda l’impianto di Acciaierie d’Italia.
Ora l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere e adeguarsi, altrimenti la Commissione di Bruxelles potrà procedere con un parere motivato portando avanti l’iter di infrazione.
“L’Italia non garantisce che l’impianto Acciaierie d’Italia a Taranto operi in conformità con la normativa dell’Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per la salute umana e l’ambiente”, si legge nella nota.
La direttiva mira a prevenire, ridurre e, per quanto possibile, eliminare l’inquinamento causato dalle attività industriali al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente.
Bruxelles richiama la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 25 giugno 2024 per la quale la legislazione italiana “non è conforme alla direttiva sulle emissioni industriali” in quanto non “tiene conto dell’impatto degli impianti sulla salute umana” e “di tutti gli inquinanti nocivi emessi dall’impianto al momento del rilascio delle autorizzazioni”.
La normativa italiana inoltre “non sospende il funzionamento di un impianto quando una violazione delle condizioni dell’autorizzazione comporta un pericolo immediato per la salute umana o per l’ambiente”.