di Vittorio Galigani
Il campionato di Eccellenza pugliese inizierà il prossimo 31 agosto. Dopo una settimana anche la Coppa Italia di categoria. 30 giorni non sono tanti per mettere in piedi l’attività di una nuova azienda, soprattutto nel calcio. Soprattutto perché l’interesse generale è quello di arrivare a “scoprire” dove giocherà il Taranto le gare ufficiali del prossimo campionato, trascurando aspetti, altrettanto importanti, nella vita quotidiana di un’azienda calcio
L’iscrizione al campionato di Eccellenza regionale, per le Società che ne hanno diritto, dovrà essere perfezionata entro il 24 luglio prossimo. Quella non è però una data di competenza per il nuovo Club che rappresenterà, nel calcio, la città dei due mari.
La Federcalcio, con apposito provvedimento, fisserà termini, stabilirà l’importo che si dovrà versare quale fondo perduto (presumibilmente superiore ai 100 mila euro). Chiederà garanzie di sostenibilità in base a un indispensabile piano industriale pluriennale ed il rispetto delle condizioni di onorabilità previste dalle Noif. Una procedura che potrà concludersi a cavallo della fine di luglio, non prima.
La nuova Società, all’atto dell’iscrizione, dovrà anche allegare un documento, firmato dall’ente proprietario, che attesti la disponibilità di una struttura dove disputare le gare casalinghe per la stagione 2025/26 in considerazione della nota indisponibilità dello Iacovone si dovrà ricorrere all’uso ad un impianto limitrofo.
Le attuali voci sul possibile utilizzo dell’impianto di Massafra sono tutte aleatorie e da verificare. Perché allo stadio “Italia” oltre ai giallorossi padroni di casa (in Eccellenza) gioca un’altra squadra di categoria inferiore, sempre massafrese, in più le squadre giovanili.
Coordinare l’attività di tutti, con l’aggiunta del nuovo Taranto, appare al momento impresa complessa. Non dimenticando al proposito l’eventuale autorizzazione che dovrebbe essere concessa, in relazione all’Ordine Pubblico, da Prefettura e Questura del territorio. Un problema di non facile soluzione, quello dell’Ordine pubblico, che si presenterà per tutto il prossimo campionato, qualunque sarà la sede prescelta per le gare “casalinghe”. Che nella realtà proprio “casalinghe” non saranno mai.
Il campionato di Eccellenza pugliese inizierà il prossimo 31 agosto. Dopo una settimana anche la Coppa Italia di categoria. 30 giorni non sono tanti per mettere in piedi l’attività di una nuova azienda, soprattutto nel calcio. Soprattutto perché l’interesse generale è quello di arrivare a “scoprire” dove giocherà il Taranto le gare ufficiali del prossimo campionato, trascurando aspetti, altrettanto importanti, nella vita quotidiana di un’azienda calcio.
Pur relegato in Eccellenza (si spera solo provvisoriamente) il nuovo club cittadino dovrà dotarsi di una organizzazione professionistica, una organizzazione degna della città, non solo di una sede sociale. La squadra avrà bisogno della sua “casa” dove poter svolgere il lavoro settimanale. Una struttura con campo da gioco e palestra in esclusiva, con idonei spogliatoi, sala medica, locali da adibire a magazzino, lavanderia.
Il Taranto non può, non deve dividere con nessuno gli “spazi” che gli saranno assegnati pur conoscendo tutte le difficoltà, rappresentate dal presente, di reperire un qualsiasi impianto. Non trascurando, inoltre, che sulla totalità delle strutture cittadine e limitrofe (da Talsano a Grottaglie per esempio) sono in corso lavori di ristrutturazione/riammodernamento a seguito delle necessità richieste dalla disputa dei prossimi Giochi del Mediterraneo.
Pertanto al di la delle auspicabili potenziali economiche della nuova proprietà, quella della ripresa agonistica sarà una stagione di grandi difficoltà. Inizialmente anche per il poco tempo a disposizione. Mettere immediatamente insieme una rosa competitiva, per esempio, non sarà semplicissimo per chiunque. A fine luglio i “pezzi” migliori della categoria potrebbero essersi già accasati. E poi per quanto detto sopra. Anche la soluzione delle attività logistiche ha la sua importanza nel raggiungimento degli scopi aziendali. Tempi e metodi quindi. Più l’organizzazione è perfetta più e facile ottenere i risultati.
Importante, allora, che quel pallone ricominci a rotolare con l’unanime consapevolezza che vincere campionati non è stato mai facile. In nessuna categoria ed a tutte le latitudini. Il progetto legato al ritorno tra i professionisti, quindi, dovrà essere necessariamente a medio/lungo termine. Senza concedersi a pericolose, facili illusioni.