Nota del già assessore al Comune di Massafra. “La lottizzazione politica l’abbiamo inventata noi democristiani. Ma quella era un’altra cosa rispetto all’amichettismo imperante di questi anni”
“Taranto cammina sul crinale di un passato che non evolve in altro. Sembra le si voglia negare un’idea di futuro. La sua vicenda economica sta a dimostrarlo”. Cosi l’esponente politico Salvatore Fuggiano, in una nota diramata agli organi d’informazione. “Sull’Ilva, le aspettative a lungo coltivate sono state tradite. Non puoi ipotizzare una politica industriale rinnovata, in un luogo poi come quello riferibile al capoluogo jonico, con gli Accordi di Programma trasformati in un accordicchio ferragostano”. Per Fuggiano i “tempi della de-carbonizzazione e dell’approvvigionamento energetico vanno chiariti ed esplicitati meglio”.
Ma, la crisi della città dei due mari, non investe solo la grande fabbrica. “Si guardi il Porto – sottolinea – . E’ l’ombra di una grande e strategica infrastruttura. La vera alternativa all’Ilva abbandonata al proprio destino, con manager individuati al suo capezzale che manager non sono. La lottizzazione politica l’abbiamo inventata noi democristiani, ma in quella prassi c’era almeno una competenza riconosciuta e riconoscibile. Oggi siamo all’amichettismo. Ai portaborse promossi nei posti di comando”. Per quanto concerne le prossime elezioni regionali, il già assessore comunale di Massafra offre la sua chiave di lettura: “Il centro-destra soffre di un sonno catatonico ormai imbarazzante; il centrosinistra divide ciò che andrebbe tenuto assieme. In entrambi le circostanze, sembrano venir meno le urgenze dei pugliesi”.