La “barchetta” denominata Lega Pro fa acqua da tutte le parti
É sotto gli occhi di tutti l’attuale, drammatica situazione della Lega Pro. Anche i media se ne sono accorti e, finalmente, cominciano a rumoreggiare. La Lega Pro, che doveva rappresentare la fucina per i giovani talenti (ed i fatti stanno dimostrando che la Nazionale maggiore ne ha veramente bisogno) è ridotta ad un carrozzone, che sbanda, senza alcun futuro. Con alla guida un giornalista super pagato e con management inadeguato. Paolo Bedin (ex Direttore Generale) se ne è andato in Lega di B, la sua competenza, in materia finanziaria, era utile indiscussa.
Il Rimini è l’emblema di tale disastrosa disfatta,11 punti di penalizzazione, un nuovo recente deferimento, una proprietà incerta, sfrattato dal Comune e quindi senza uno stadio. Giocatori in fuga, un percorso tecnico/sportivo falsato. La Triestina, anche qui un deferimento dopo l’altro, non pare godere di salute migliore. La Ternana è una sorta di mistero, con il Sindaco ed (ex) proprietario che ogni giorno ne “racconta” una.
Il Cosenza di Guarascio ogni anno è al centro di polemiche e alla ricerca di finanziatori. Il Siracusa, neo promosso, sembra non adatto al professionismo. Il Trapani, tramite il presidente Antonini, litiga con il Comune per la gestione degli impianti sportivi e l’assessore allo Sport si è dimesso. Anche lì si è giunti alle carte bollate. E poi, ciliegina sulla torta, quei servizi de “Le Iene” che testimoniano del mercato dei genitori, disposti a pagare pur di vedere i propri figli nel professionismo. Facciamo finta di non vedere e di non sapere (che è vero).
E’ quindi necessario mettere mani al sistema, in attesa della auspicata/indispensabile riforma che porti la terza lega al semiprofessionismo e all’allargamento della serie B. Il progetto di Gravina è quello e va attuato nel minor tempo possibile.
Nel frattempo il non funzionamento e la mancata vigilanza sui criteri finanziari, necessari per portare alla fine il campionato, sono più che evidenti. Per traghettare questa svilita terza serie verso un minimo di credibilità e verso la riforma dei campionati vi è una unica ed ineluttabile soluzione: commissariare la Lega Pro e restituire credibilità al campionato, anche per rispetto alle società e agli imprenditori che finanziano le realtà di città e di compagini storiche.
Le norme ci sono, vanno solo applicate. La Lega Pro, nella struttura attuale, non è in grado di organizzare e portare a termine il campionato. Tanto semplice quanto drammatico.
Nel proprio statuto, all’art.1 “Natura e attribuzione” si legge: “In particolare, la Lega Pro: a) promuove, in ogni sede e con ogni attività consentita, gli interessi generali collettivi delle società associate, rappresentandole nei casi previsti dalla legge o dall’ordinamento federale o dal presente statuto, uniformando la propria attività e l’organizzazione interna a criteri di efficienza, economicità, trasparenza e parità di trattamento.”
Bene, qui c’è di tutto meno che campionati regolari, con squadre in pratica già condannate alla retrocessione e senza stadio. Per non parlare della difficoltà, per molte, di portare a regolare conclusione il torneo. Infatti lungo il cammino raccoglieremo, purtroppo, altre compagini in sofferenza finanziaria. E non si venga a dire che la Presidenza ed il Consiglio Direttivo funzionano e che l’organismo non si può commissariare.
A tal proposito leggiamo l’art. 9 delle Noif. “Nel caso in cui il Consiglio Federale, avvalendosi della facoltà attribuitagli dall’art. 21lett. i) dello Statuto, nomini un Commissario Straordinario, questi assume, nei limiti fissati dal provvedimento di nomina, le funzioni dell’organo decaduto e provvede, se trattasi di organo elettivo, a convocare entro sei mesi l’Assemblea per la ricostituzione dell’organo ordinario. La gestione commissariale, su motivata richiesta del Commissario, può essere prorogata dal Consiglio Federale”.
Quindi non è un problema di interpretare le norme, ma di una volontà politica che va modificata. Della dubbia efficienza del giornalista Marani e dei costi esorbitanti lasciamo perdere. E’ il non funzionamento che necessita di un colpo di spugna. Occorre però un minimo di coraggio, indispensabile per portare il tutto in Consiglio Federale.
Anche il nuovo Statuto Federale all’art.27 lettera o) consente al Consiglio Federale di dichiarare la decadenza dei dirigenti e di nominare il Commissario Straordinario. Leggiamo: “Funzioni del Consiglio federale” –
“può dichiarare la decadenza dei dirigenti preposti a tutti gli organismi operanti nell’ordinamento definito dal presente Statuto ed eventualmente nominare commissari straordinari stabilendone i poteri”.
Quale delle componenti, a questa altezza, non sarebbe d’accordo?Nessuna. La “barchetta” denominata Lega Pro fa acqua da tutte le parti. E il Consiglio Federale, ritenuta l’opportunità di garantire il buon funzionamento.
Già lo leggo, il provvedimento. E poi il Commissario straordinario già lo vediamo. Chi è succeduto al grande vecchio Macalli e che quindi conosce perfettamente le stanze di Firenze? Il Presidente Federale. I presupposti ci sono tutti. Ci vuole solo di far salire di un “gradino” la volontà. Perché l’inerzia condurrà solo a problemi seri e tutto il movimento calcistico ne subirà le conseguenze.