di Angelo Nasuto
Il consigliere regionale di lungo corso annuncia di non volersi candidare alle prossime elezioni regionali, in programma per la fine di novembre
“Ho servito la Regione Puglia per 15 anni assolvendo a diversi e importanti ruoli: Capogruppo del Pd, Assessore allo Sviluppo economico, Presidente della Commissione Ambiente. Quindici anni sono un tempo limite per una carica elettiva ed i cicli, in politica come nella vita, cominciano e finiscono, non sono eterni, e questa regola vale per tutti”. Con un lungo post espresso sul suo profilo il consigliere regionale di lungo corso Michele Mazzarano annuncia di non volersi candidare alle prossime elezioni regionali, in programma per la fine di novembre. Una decisione che in un certo senso spiazza gran parte dei commentatori e dei cittadini affini alla politica locale, i quali si sarebbero attesi la ricandidatura per chi ha rappresentato un riferimento costante per le politiche regionali del PD. Mazzarano è stato un riferimento costante anche per alcuni ambiti politico culturali di Massafra, sua città natale dove risiede e dove mantiene i suoi contatti con amministratori e dirigenti; basti pensare al contributo regionale che in questi anni è giunto nella Tebaide per il rilancio del Carnevale Massafrese.
“Con questa mia rinuncia – chiarisce – non smetto però di fare politica: finisce una straordinaria fase della mia vita, ma non finisce la mia passione per la politica. Anzi con questa scelta mi sentirò più libero di coltivarla”. Tornando alle prime frasi, il chiaro riferimento al periodo di quindici anni non è una novità, ma è una piena riconferma della regola non scritta che si era data il partito, di non andare oltre un quindicennio per mantenere una carica politica: “era una regola – precisa – nata quando eravamo nei DS, dove soprattutto per tali minuziosità non c’erano deroghe. Oggi i partiti a volte vanno oltre con queste deroghe, distinguendosi in negativo per le invettive personalistiche e la moralità a convenienza”. Parole queste motivate forse da un certo risentimento legittimo per le sue questioni giudiziarie.
Il suo pensiero per la politica fatta con la P maiuscola? “È lo strumento per farsi carico dei problemi della povera gente – dice – ed in questa fase terribile della storia dell’umanità mi piace pensare di poter dedicare più tempo alla lotta per la pace e per la liberazione dei popoli oppressi”. Si definisce un politico dotato di una coscienza internazionalista che impone di battersi in maniera ancora più incisiva per questioni ultra nazionali: si sa che il riferimento è al genocidio in atto da tempo a Gaza ad opera degli israeliani. Su tale drammatica realtà, dove i singoli stati sono rimasti oltremodo inermi di fronte alle atrocità perpetrate da Netanyahu, Mazzarano si propone di dare il proprio contributo per il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali e mai riconosciuti. E consegnare alla storia una delle catastrofi più gravi, paragonabile alla Schoa. In tal senso l’anno scorso in regione ha fatto passare la mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina e ha presentato inoltre il blocco degli scambi di collaborazione commerciali con i prodotti di produzione israeliana per dare un segnale forte. E se per il futuro si propone un ruolo politico amministrativo per Massafra, la sua risposta è un secco NO. Sono altre e più alte le sue aspirazioni.


