“179 edifici privi delle certificazioni di agibilità, prevenzione incendi e omologazione termica secondo il rapporto Legambiente”
“Il nuovo anno scolastico è iniziato, ma insieme al ritorno in classe degli studenti riemergono, puntuali, vecchie criticità mai risolte. Tra queste, quella più drammatica riguarda l’edilizia scolastica: un nodo che continua a pesare come un macigno sulla sicurezza di migliaia di alunni”. A denunciarlo con forza è Roberta Zaccaria, vicecommissario provinciale dell’Udc di Taranto e responsabile del dipartimento pari opportunità per la provincia ionica, che lancia un chiaro segnale d’allarme.
“Si è tornati a scuola, dopo i mesi estivi, ma i problemi restano sempre gli stessi. Anzi aumentano e si incancreniscono con il passare degli anni. A cominciare dall’edilizia scolastica che, in molti casi, manca dei normali certificati di agibilità e sicurezza. A Taranto, più che in qualsiasi altro luogo della Puglia (e dell’Italia), il 55,9% delle scuole censite, ubicate nel territorio municipale, risultano non sicure. – Afferma – Una criticità, ripetiamo, le cui proporzioni superano la media regionale (44,4%) e quella nazionale (36,3%). Su 320 edifici scolastici statali, ben 179 risultano totalmente privi delle tre certificazioni fondamentali per la sicurezza: agibilità, omologazione della centrale termica, prevenzione incendi. Una circostanza dalla gravità inaudita. Una triste realtà che mina il diritto allo studio dei nostri ragazzi, sancito in Costituzione, mediante la concreta applicazione dell’articolo 34”.
Zaccaria richiamando i dati del recente rapporto di Legambiente “Ecosistema Scuola”, fotografa con chiarezza la portata dell’emergenza. “Ai ritardi accumulati negli ultimi decenni su questo tema si sommano, come se non bastasse, la scarsità d’interventi strutturali realizzati sugli edifici e una gestione finanziaria frammentata, e il più delle volte incerta, tra differenti enti locali e Pubbliche Amministrazioni. – Si legge nella nota – Pensiamo al continuo rimbalzo delle responsabilità tra Comune e Provincia. Fossimo in presenza di edifici privati, in luogo di strutture pubbliche, la mancanza di una sola certificazione determinerebbe a giusta ragione la chiusura in seduta stante degli stessi. Assistiamo invece al paradosso che si consuma e continua a perpetrarsi nelle nostre scuole. Una contraddizione che ha un nome e un cognome: chiamasi ‘edilizia scolastica’. Una delle grandi emergenze che affliggono il nostro Paese”.
Infine, il vicecommissario provinciale dell’Udc non risparmia una stoccata al passato recente della politica scolastica italiana. “Nonostante i fondi stanziati per migliorare la sicurezza, la scuola italiana, e quella tarantina in modo particolare, – conclude – rimane per molti studenti un luogo in cui la formazione avviene tra edifici vecchi, insicuri e privi delle basilari certificazioni. E pensare che, qualcuno, qualche anno fa, chiamò tutto questo buona scuola”.
Con queste parole, Roberta Zaccaria accende i riflettori su una delle grandi urgenze che ancora oggi pesano sul sistema educativo: restituire agli studenti non solo il diritto all’istruzione, ma anche quello, imprescindibile, alla sicurezza.