Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia chiede audizione a Palese ed Emiliano: “Non può definirsi polo oncologico una struttura in cui non si eseguono risonanze magnetiche e non c’è trasporto per i malati”
“Come può chiamarsi ‘polo oncologico’ un ospedale nel quale non si può fare una risonanza magnetica, che è fra gli esami diagnostici più importanti proprio per i tumori? Ma a Taranto accade anche questo: al Moscati i pazienti oncologici vengono dirottati in altre strutture sanitarie con i propri mezzi”.
Per queste motivazioni il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, comunica di aver richiesto un’audizione al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità pugliese, Rocco Palese.
“I vertici della Sanità pugliese – continua Perrini – non sanno che non concentrare in un unico ‘polo’ tutto ciò che serve per la diagnosi e cura del cancro è già un surplus di sofferenza, ma poi immaginare che il paziente debba spostarsi con la propria auto è un vero e proprio accanimento, perché molti sono anziani o malati che non guidano e quindi devono essere assistiti dai loro familiari, che non sempre sono a disposizione in ogni momento”.
Il consigliere regionale di FdI spiega che tutto sarebbe risolto se, in assenza della risonanza magnetica, ci fosse almeno il trasporto dei malati oncologici a carico della ASL, servizio che, però, è sospeso da anni.
“Francamente ho il timore delle risposte di Emiliano e Palese – scrive Perrini – una su tutte: quella che non vi sono risorse sufficienti e che a Taranto tutto è concentrato sul nuovo ospedale San Cataldo che è diventato ormai la soluzione di tutti i mali, l’unico problema è che, comunque, non esiste ancora e non ci sarà ancora per almeno per un paio d’anni. E nel frattempo? Si taglino i tanti sprechi che ci sono e che a giorni sarò pronto a documentare e si avvii almeno immediatamente il servizio di trasporto ai malati oncologici. E’ il minimo che si debba e possa fare!”