Approvato, l’altro ieri, il rendiconto finanziario di Acciaierie d’Italia. Chiuso il bilancio con alcuni milioni di utile. Tutto procede al meglio per modo di dire, con fare fittizio. Il Superenalotto del futuro certo non pesca sulla ruota di Taranto
Non si fidano l’uno dell’altro, in cuor loro forse si odiano anche, ma sono costretti a restare assieme. A convivere sotto lo stesso tetto per dare forma e significato ad un matrimonio di riparazione, senza vero amore. Invitalia, cioè lo Stato, e Arcelor procedono lungo due linee parallele. Per niente convergenti, come l’immaginazione politica di Moro – e un certo coraggio visionario – lasciò intravedere ad un’Italia desiderosa di compromesso storico. Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea di Acciaierie d’Italia, presieduta da Franco Bernabè, in rappresentanza del socio pubblico, e da Lucia Morselli, amministratore delegato del gruppo franco-indiano, per la parte privata. Andava approvato il rendiconto finanziario relativo allo scorso anno. Chiuso il bilancio con qualche milione di utile: di per sé, questa, una novità per un’impresa che piange miseria ad ogni angolo di ministero e assemblea sindacale. Ma, le stranezze attorno all’ex Ilva, sono tante, una più originale e grottesca dell’altra. Roba da mandare al rogo tutti i manuali di micro e macroeconomia per come li abbiamo imparati a conoscere – e studiati – all’università. La parte pubblica chiede lumi al privato sulle strategie future ricevendo, in cambio, risposte allusive. Impegni senza impegno certo. Promesse da marinaio alle quali nemmeno i marinai ormai credono più. Il Governo, questo come quelli di prima, non sa cosa fare di concreto. Produzione a 3,4 milioni di tonnellate come lo scorso anno? A 4 milioni come si spera per il 2023? Aumento di capitale per salire al 60% del pacchetto azionario? Il Superenalotto dei numeri negativi anche quando sembrerebbero positivi, e del futuro certo, non pesca sulla ruota di Taranto. Invitalia non si fida di Arcelor. Ma in pubblico bisogna dimostrare altro. Tra moglie e marito non mettere il dito…