Attraverso una nota ufficiale AdI riporta di aver fornito ad Arpa Puglia la documentazione in base alla quale l’aumento di benzene rilevato nell’aria di Taranto non sarebbe attribuibile allo stabilimento siderurgico
Nella serata di ieri, 20 gennaio, Acciaierie d’Italia ha comunicato attraverso una nota ufficiale e in risposta a quanto riportato da alcune testate locali, di “aver fornito ampia e documentata evidenza ad ARPA Puglia che l’aumento nei livelli di benzene non sarebbe in alcun modo attribuibile allo stabilimento siderurgico, il quale infatti rispetta in pieno i limiti emissivi anche grazie alla completa attuazione delle prescrizioni relative alle batterie di cokefazione (con un investimento di oltre 120 milioni di euro)”.
ADI ha quindi rilevato come nelle circostanze “sarebbe ragionevole valutare e verificare se sussistano altre possibili fonti di incremento della rilevazione del benzene”.
L’azienda ha infine evidenziato che “i livelli di concentrazione rilevati nelle centraline in area urbana negli anni 2020, 2021 e 2022 si sono mantenuti ben al di sotto del limite fissato dal D.Lgs. 155/2010“.