Gli esemplari sono stati rigettati immediatamente in mare. Proprio ieri la Corte Costituzionale ha confermato la legittimità della legge regionale che vieta per tre anni la pesca sportiva e professionale di esemplari provenienti da acque pugliesi
Continua senza sosta l’azione di contrasto alla pesca illegale diretta dal comando della Guardia Costiera di Taranto.
Nella mattinata odierna, gli uomini della Guardia Costiera, impegnati in una specifica attività di vigilanza volta al contrasto della pesca di frodo, hanno sequestrato 350 esemplari di ricci, rinvenuti a bordo di un’imbarcazione fermata nelle acque di San Vito da una motovedetta della Capitaneria di porto.
Gli esemplari illecitamente pescati sono stati immediatamente rigettati in mare.
Un’operazione che si colloca all’indomani della conferma della legittimità costituzionale del divieto assoluto di raccolta del riccio di mare nelle acque pugliesi, sancito dalla Corte Costituzionale con la recentissima pronuncia n. 16/2024 , pubblicata il 15 febbraio scorso.
Il riconoscimento della legittimità costituzionale della Legge Regionale Puglia n. 6/2023 determinerà, oltre che la sospensione per i prossimi due anni della pesca professionale del riccio di mare, anche il divieto di raccolta dei 50 esemplari pro-capite consentito per finalità sportive/ricreative.
La nuova misura di protezione avrà, inoltre, diretti riflessi sul quantum della sanzione amministrativa che andrà contestata indistintamente a tutti coloro che saranno trovati in possesso di tali echinodermi, che passa quindi da 1.000 a 2.000 €, in funzione del fatto che il riccio di mare da questo momento verrà considerato come facente parte di uno stock ittico per il quale la pesca è sospesa ai fini del ripopolamento per la ricostituzione degli stessi.
Il divieto in questione, d’altra parte, non si estende alla commercializzazione dei ricci provenienti da ambiti territoriali esterni ai mari pugliesi, purché provvisti della pertinente documentazione che ne attesti la tracciabilità.
Al riguardo va ricordato che il riccio di mare ha il compito di intermediario nella catena alimentare, riducendo gli scarti in piccoli frammenti. Intercetta gli organismi animali e vegetali morti, che si perdono dalle alghe e che potrebbero essere trascinati dalle correnti marine, mettendoli a disposizione degli invertebrati come i molluschi ed essendo degli attivi brucatori, rivestono un importante ruolo ecologico nel delicato equilibrio dell’ambiente marino.
La Guardia costiera ribadisce, infine, l’importanza di acquistare prodotti ittici da esercizi commerciali abilitati, al fine di garantire le condizioni igienico sanitarie che vengono assicurate dall’osservanza delle norme legate al controllo della filiera ittica.