Pagato 40 euro per 12 ore di lavoro al giorno, con un contratto che sulla carta risulta part-time: la Filcams Cgil riporta la storia del dipendente di un noto stabilimento della litoranea ionico-salentina
Turni massacranti, una paga di 40 euro al giorno, un contratto part-time sulla carta ma che nei fatti contava 12 ore di lavoro: è quanto emerge dal racconto fatto alla Filcams Cgil Taranto da un bagnino di un noto stabilimento della litoranea ionico-salentina della provincia di Taranto.
“Bagnini tuttofare – commenta il sindacalista Daniele Simon – con un turn over pazzesco, perché purtroppo il bisogno e la mancanza assoluta di controlli generare precariato e sfruttamento”.
La Filcams anche a Taranto parla di #Turismosottosopra, la campagna che da Nord a Sud sta attraversando l’Italia per incontrare lavoratrici e lavoratori del turismo e parlare con loro di contratto nazionale di lavoro, modalità di assunzione, tutele, diritti.
“Quel modello di sviluppo – spiega il sindacalista – incensato da molti come la panacea di tutti i nostri mali territoriali ha fondamenta fragili e marce perché non è lavoro quello che spacca la schiena e la dignità di un ragazzo di 24 anni”. Nell’ottica di parlare di Turismo ma responsabile, sostenibile e giusto, il prossimo 17 luglio a partire dalle 10, la Filcams Cgil di Taranto, sarà insieme al Camper del TurismoSottoSopra, davanti allo stabilimento balneare di Lido Gandoli a Leporano. “Speriamo – conclude Simon – di capovolgere anche la sensibilità dell’opinione pubblica”.