Il cofondatore di TAMassociati terrà una conferenza su “Architettura di convivenza” nell’ex Convento di Sant’Antonio. Focus su sostenibilità e inclusione sociale nel mondo post-pandemia
Può l’architettura essere uno strumento di inclusione sociale? A questa domanda risponderà l’architetto Simone Sfriso, figura di spicco del panorama internazionale, durante la sua lectio magistralis in programma giovedì 12 giugno alle 17:30 presso l’ex Convento di Sant’Antonio di Taranto. L’evento, organizzato nell’ambito della quinta edizione del MAP Festival in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Taranto e la Soprintendenza per il Patrimonio Culturale Subacqueo, metterà al centro il tema dell'”Architettura di convivenza”.

“Il patto che lega l’umanità e il mondo è oggi più fragile che mai – anticipa Sfriso, cofondatore di TAMassociati e ambasciatore del Design Italiano – La pandemia, le guerre e la crisi climatica hanno acuito le disuguaglianze sociali. Come architetti dobbiamo chiederci quale ruolo può giocare la nostra professione in questo contesto”.
Sfriso, attualmente Visiting Industrial Professor all’Università di Portsmouth, porta con sé un bagaglio di esperienze internazionali di primo piano. Il suo studio TAMassociati, vincitore di prestigiosi riconoscimenti tra cui l’Aga Khan Award for Architecture, opera in diversi paesi africani, in Medio Oriente e in Italia, sviluppando progetti che coniugano qualità architettonica e sostenibilità sociale.
L’appuntamento si inserisce nel ricco programma del MAP Festival, manifestazione diretta da Gloria Campaner e Piero Romano, che vede il sostegno di numerosi partner istituzionali e privati del territorio.