Nell’opera, intitolata La Vittoria, l’atleta è raffigurato “all’acme della sua gloria”, con il corpo cosparso d’olio sacro di Athena e circondato da simboli tratti dalle anfore di via Genova
Un antico mistero torna a parlare del presente grazie all’arte contemporanea. Un cold case della storia antica riaffiora con l’illustrazione realizzata da Sal Velluto, artista tarantino noto a livello internazionale, che ha voluto dedicare un’opera all’Atleta di Taranto, il giovane vissuto intorno al 480 a.C., il cui scheletro è custodito nella sala VII del Museo archeologico nazionale MArTA.
Nell’opera, intitolata La Vittoria, l’atleta è raffigurato “all’acme della sua gloria”, con il corpo cosparso dell’olio sacro di Athena e circondato da simboli tratti dalle anfore rinvenute nella sepoltura di via Genova nel 1959: gare con le quadrighe, pugilato, pentathlon, salto in lungo e lancio del disco, insieme alla dea Nike e alle colonne doriche sormontate da galli, emblemi di trionfo e identità. “C’è grande fermento di studi – ha affermato la direttrice Stella Falzone – attorno a uno dei reperti più identitari del Museo. Un mistero sulla morte, probabilmente in giovane età, che apre a nuove analisi anche genetiche su questo unicum mondiale. Ecco perché l’omaggio di Sal Velluto è quanto mai appropriato”.
L’artista ha deciso di cedere l’illustrazione e il copyright al MArTA, affinché l’immagine diventi parte del patrimonio collettivo. “Nel 2008 una riproduzione dello scheletro fu ospite alle Olimpiadi di Pechino. Nel 2026 – ha sottolineato Velluto – l’Atleta di Taranto sarà faro per i Giochi del Mediterraneo. Questa mia illustrazione spero entri nell’immaginario di chi la vede”. (Ansa)


