mercoledì 6 Novembre 24

Ex Ilva, Confapi: “Obiettivo tutelare le aziende escluse dai ristori”

Il presidente Fabio Greco ha consegnato al Ministro Urso la proposta che introduce l’art. 2-sexies al cosiddetto decreto legge “salva-indotto”

“In questa fase il nostro obiettivo principale resta la tutela delle aziende che sono state escluse dal ristoro dei crediti attraverso un accordo transattivo che offra salvaguardia a tutte quelle che non sono rientrate negli accordi AdI -Sace, ma lavoriamo al fine di trovare altri strumenti che garantiscano la sopravvivenza di tutto l’indotto”.  Il presidente di Confapi Taranto, Fabio Greco, ha portato le proposte della confederazione al vertice convocato dalla Regione Puglia che sta attivando la procedura di svincolo di quote di avanzo di amministrazione in favore delle imprese strategiche dell’indotto ex Ilva promettendo lo stanziamento di  una cifra che oscilla tra i 25 e i 30 milioni di euro.

“Il traguardo da centrare resta la tutela delle aziende escluse dai ristori  ma  Confapi  lavora anche sul fronte della sospensione delle perdite subite per la parte derivante dalla falcidia del credito prededucibile”.  Il Presidente Fabio Greco, in occasione della recente visita  a Taranto del Ministro delle Imprese Urso,  ha consegnato nelle sue mani  la proposta che introduce l’art. 2-sexies al cosiddetto decreto legge ‘salva-indotto’. “Una proposta che si fonda sull’impianto dell’articolo 6 del  decreto 23/2020 che fu emanato in occasione della emergenza Covid19. – Si legge nella nota – Con la sua introduzione si fronteggerebbero le perdite subite dai costi derivanti dalla cessione del credito ad intermediari finanziari senza doverle inserire in bilancio.

Sul tavolo regionale l’associazione ha lanciato un’altra proposta: l’utilizzo dello strumento del ‘finanziamento per lo sviluppo aziendale’ previsto dal dl 4/24 in particolare per il rafforzamento degli assetti organizzativi che consentano di ripristinare gli equilibri economico finanziari delle imprese che hanno subito  la crisi di AdI e la falcidia  del credito pur prededucibile di cui all’art. 2 quater.  – Prosegue – Strumento al quale possono avere accesso tutte le aziende  che hanno consolidato la cessione del credito in prededuzione o quelle che lo hanno ceduto  in pro solvendo a Banca Ifis.

Sul fronte della tutela delle imprese che ad oggi non hanno ricevuto alcuna forma di ristoro pur avendo subito le gravi conseguenze della crisi di ex Ilva, Confapi attraverso i propri consulenti,  è in contatto con altri intermediari finanziari al fine di giungere ad un accordo che le possa salvaguardare tutte.” Conclude.

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