Il presidente della Regione Puglia sottoscrive la posizione espressa da sindacati e istituzioni locali a Roma: “Il management attuale del siderurgico tarantino è inadatto a gestire l’azienda, chiediamo allo Stato un riequilibrio della governance”
“Non possiamo che essere accanto ai lavoratori dell’ex Ilva di Taranto e alle istituzioni locali, che oggi sono qui per farsi ascoltare dal Governo, che da anni ci trascina in situazioni penose per i lavoratori e per chi ha subito lutti a causa dei reati contro la salute commessi”.
Queste le prime parole del presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto in seguito alla manifestazione avvenuta oggi a Roma contro il decreto legge sull’ex Ilva approvato lo scorso 28 dicembre dal Consiglio dei ministri.
“I lavoratori sono sottoposti a pressioni indebite, il Governo deve fornire subito una soluzione – continua il governatore pugliese – C’è in atto una rivolta contro il management di Acciaierie d’Italia, che viene considerato da tutto il panorama istituzionale e sindacale come inadatto alla gestione della fabbrica: non riesce a far rientrare chi è in cassa integrazione, non riesce a far quadrare il bilancio, ha bisogno continuamente di risorse pubbliche ingenti. Lo Stato deve individuare un management generale più condiviso, che ci consenta un rapporto finalmente leale e corretto.”.
Per Emiliano la posizione appena espressa è condivisa da Regione, Comune, Provincia e sindacati.
“Ho sempre avuto un buon rapporto col ministro Urso – conclude il presidente della Regione Puglia – ha tutta la mia comprensione. E’ assurdo che nonostante tanti governi, tanti lutti e vicissitudini non si riesca ancora a trovare una soluzione definitiva per questo impianto definito strategico a livello nazionale”.