Le prescrizioni su cui AdI ha presentato proposte sono cinque, ma quattro sono di competenza del ministero dell’Ambiente
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il decreto che da il via libera sulle proposte alternative-compensative che Acciaierie d’Italia, ex Ilva, ha presentato alla conferenza di servizi per le prescrizioni ambientali che non completerà entro la data di conclusione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Si ritiene che “l’istanza possa essere accolta” scrive il ministro nel provvedimento, specificando i contesti e le modalità in cui questo deve avvenire. Il decreto ministeriale è arrivato a pochi giorni dalla scadenza, fissata per il 23 agosto, dell’attuale Aia dell’ex Ilva, rilasciata dieci anni fa e poi entrata nel piano ambientale normato con un Dpcm emesso nel 2017. Si attende, intanto l’avvio dell’istruttoria sulla nuova richiesta di Aia presentata dall’azienda a febbraio. Questa durerà 12 anni.
Le prescrizioni su cui AdI ha presentato proposte alternative-compensative sono cinque, ma quattro sono di competenza del ministero dell’Ambiente, una, invece, l’antincendio, e’ materia del Corpo dei Vigili del Fuoco e del ministero dell’Interno. Le prescrizioni ora disciplinate dal decreto di Pichetto Fratin, sono gestione acque meteoriche sporgenti marittimi e relative pertinenze, gestione acque meteoriche nelle aree a caldo, proposta organica di miglioramento ambientale per lo stabilimento di Ilva spa in amministrazione straordinaria e programma organico rimozione amianto). Per l’antincendio, fonti tecniche dicono che “al momento non c’e’ una posizione formale rispetto a quanto rappresentato dall’azienda”. Il decreto del ministro riassume i passaggi salienti dell’iter relativo alle prescrizioni e stabilisce nella parte finale che sul miglioramento ambientale il gestore, cioe’ AdI, “deve rispettare i tempi e le misure proposte” con la nota del 10 maggio 2023.
Si tratta appunto delle soluzioni alternative-compensative. Circa la proposta organica di miglioramento ambientale, l’ex Ilva ha fatto presente che “quasi tutti gli interventi previsti si concluderanno entro il termine del 23 agosto 2023” e che per i restanti interventi con le nuove misure e’ “garantito il raggiungimento degli obiettivi ambientali”. Sull’amianto residuo, invece, AdI ha spiegato al ministero che quello “ancora presente in stabilimento risulta pienamente contenuto. Cio’ e’ dimostrato ampiamente dagli esiti delle ispezioni effettuate per verificare lo stato di conservazione dei manufatti e l’eventuale presenza di fibre di amianto nei luoghi di lavoro”. Infine, sulle acque piovane l’azienda e’ autorizzata dal ministero a individuare i “punti di raccolta/convogliamento delle acque di dilavamento per poter assicurare il trasferimento dei fluidi o il loro convogliamento agli impianti di trattamento dedicati”. (AGI)