Il nome nuovo per l’ente di Viale Virgilio è quello di Alfonso Cavallo, numero uno di Coldiretti Puglia. Diventa deterimante, a questo punto, la decisione che il Tar assumerà sul ricorso di Confesercenti Brindisi. Ricorso inerente i seggi attribuiti proprio alla Confcommercio jonica
Accordi e disaccordi. Non c’entra niente la trasmissione televisiva in onda ogni settimana su Nove. Le finte querelle tra Luca Sommi e Marco Travaglio. Il giornalismo come forza moralizzatrice di una società contenta della propria amoralità. C’entra la futura presidenza della Camera di Commercio di Taranto. Eccome se c’entra. Il patto per portare Cesareo a sedere sullo scranno più importante dell’ente di Viale Virgilio scricchiola. Appare sempre più incerto con il passare dei giorni. E tutto, insomma, fuorché granitico come poteva apparire sino a qualche tempo fa. Giangrande, il numero uno della locale Confcommercio, si sarebbe convinto a puntare su un altro nome per la successione a Chiarelli: l’attuale commissario dell’ente camerale. A caldeggiare una scelta diversa rispetto a quella del già presidente della Confindustria e rappresentante della società Agromed.
Il nome nuovo sul quale convergere è quello di Alfonso Cavallo, tarantino, presidente della Coldiretti Puglia. Soluzione, questa, che dovrà misurarsi prima però con la decisone del Tar sul ricorso presentato da Confesercenti Brindisi. Ricorso inerente l’assegnazione dei seggi, nel futuro board camerale, attribuiti proprio alla Confcommercio. Il pronunciamento del Tribunale era atteso per ieri, ma la Camera di Consiglio si è presa qualche altro giorno ancora.
Cesareo confida in Santa Cesarea trema ormai, sorella della più nota santità termale. E fa il tifo per i giudici amministrativi. Il nome del prossimo presidente della Camera di Commercio di Taranto e Brindisi, adesso più che prima, dipenderà soprattutto dalla loro decisione.