Il Segretario Generale Paolillo: “Passate le elezioni si spegne tutto: le luci, i microfoni e perfino le speranze. Speriamo di sbagliarci, ma la desolazione è tanta e la pazienza è finita. Basta promesse: servono atti concreti, responsabilità e lavoro”
“Ormai è diventato un classico: ogni volta che si avvicinano le elezioni, rispunta magicamente la promessa dell’apertura ai voli civili dell’aeroporto di Grottaglie.” Così in una nota il segretario generale di Confartigianato Taranto, Fabio Paolillo.
“Una storia vecchia, trita e ritrita, che si ripete da anni con lo stesso copione, gli stessi protagonisti e, purtroppo, lo stesso finale: nessun decollo. Eppure, l’aeroporto di Grottaglie ha funzionato, seppur a singhiozzo, per i voli di linea commerciali fin dal 1964, con periodi di interruzione dovuti a chiusure e difficoltà economiche. È tornato operativo anche negli anni ’80 e ’90, ma sempre in modo discontinuo. Insomma, uno scalo che ha visto più inaugurazioni che voli.”
Negli ultimi anni non sono mancati annunci, conferenze stampa e proclami: ogni volta lo stesso entusiasmo improvviso, puntualmente destinato a spegnersi subito dopo la campagna elettorale. “Hanno perfettamente ragione l’onorevole Iaia e i sindaci di Taranto e di Grottaglie – sottolinea Paolillo – quando affermano che la questione è fondamentalmente politica. Serve una determinazione politica vera, altrimenti continueremo a parlare del nulla. Si rendano finalmente pubblici i risultati dello studio Paleari sulla sostenibilità economica e la Regione Puglia faccia come per Foggia, chiedendo l’avvio di una Conferenza di Servizi per la continuità territoriale e gli oneri di servizio pubblico. C’è la volontà politica di farlo, oppure sono solo chiacchiere?”
Per Confartigianato, il problema non è tanto tecnico, quanto politico e campanilistico. “Ci sono muri, e non solo di cemento, che impediscono il decollo dell’aeroporto. Non serve un ingegnere per capirlo: basta guardare verso Bari e Brindisi, dove da anni si concentrano rotte, investimenti e attenzioni. – Prosegue la nota – Non giriamoci intorno: Bari e Brindisi non cederanno mai una parte delle loro rotte a Grottaglie, condizione indispensabile per garantire la sostenibilità dei voli civili. E a difendere questo monopolio c’è la politica, quella stessa politica che ad ogni tornata elettorale riaccende il ‘giradischi di Grottaglie’, parlando di voli, rotte e sviluppo.
E quando si va in quelle città, racconta Confartigianato, il tono è sempre lo stesso, a microfoni spenti: ‘Ma cosa volete? Avete Brindisi a meno di un’ora di macchina e Bari poco più lontano… per un traffico che da Taranto non è certo strabiliante.’
Ecco questo è il livello di considerazione che si ha di noi: una città che può aspettare, perché tanto si arrangia. Sarebbe molto più dignitoso per la comunità jonica sapere una volta per tutte se è sì o no. – Commenta il segretario generale – Basta con il ‘forse’, basta con l’attesa infinita, anche solo per rispetto verso i comitati e verso quanti continuano instancabilmente a lavorare per l’apertura dello scalo.
Contro l’apertura dell’aeroporto c’è un ‘nisba’ trasversale, politico e non solo, un muro di interessi che nessuno osa nominare. E il motivo è chiaro: la nostra forza territoriale è del tutto marginale. Siamo piccoli in confronto agli altri, non ci vedono proprio. Per molti siamo ancora, e resteremo, gli ‘sfigati dell’Ilva’, quelli da compatire, non da sostenere.”
L’aeroporto civile di Grottaglie resta fondamentale per le imprese perché migliorerebbe la connettività del territorio, riducendo tempi e costi di viaggio e rendendo Taranto più competitiva, attrattiva e integrata nei flussi economici regionali e nazionali.
“Passate le elezioni si spegne tutto: le luci, i microfoni e perfino le speranze. Speriamo di sbagliarci, ma la desolazione è tanta e la pazienza è finita. – Conclude Paolillo – A questo punto rivolgiamo un appello alla politica: si abbia il coraggio di togliere l’aeroporto di Grottaglie dalla campagna elettorale. Basta promesse: servono atti concreti, responsabilità e lavoro. Chi crede davvero nell’apertura dello scalo ai voli civili, lo dimostri con i fatti, non con le parole.”


