venerdì 25 Aprile 25

Cosa resterà degli Anni ’80

Agatha Christie e gli indizi sull’operato dell’Amministrazione Melucci. Taranto meriterebbe altro. Il midollo del leone, per esempio. E invece abbiamo una politica che sconfina nel Mar Morto del dilettantismo

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Lo diceva Agatha Christie, una che di trame poco chiare ne capiva qualcosa. Il giallo (assieme al bianco) è colore vaticano, dovrebbe avvicinare il magistero della chiesa al Santissimo. Ma il giallo è anche il colore del sotterfugio. Delle opacità più o meno furbe. Della linea breve tra due punti, che non è mai una retta, ma l’arabesco. E gli indizi sull’operato dell’Amministrazione Melucci cominciano ormai ad essere diversi. Uno più negativo dell’altro. I ritardi, ormai acclarati, sui Giochi del Mediterraneo. L’operazione fortunatamente ritirata (se ne discuterà in sede di approvazione del nuovo Pug) su Comparto 32: la cementificazione selvaggia di ipotetiche aree commerciali non distanti dal nuovo Ospedale San Cataldo. E, adesso, i fondi dell’ex Ilva destinati alla rigenerazione sociale dirottati su una festa per omaggiare gli anni Ottanta. I tre indizi che farebbero una prova ci sarebbero tutti. Agatha Christie avrebbe scoperto il colpevole già da tempo, l’assassino sarebbe stato condotto in carcere, sul film scorrerebbero i titoli di coda. In questo caso, invece, il giallo non si risolve in un finale ma trae spunto dal suo avvio. Da una legislatura che, per essere solo all’inizi, sta denotando limiti preoccupanti. Limiti programmatici. Limiti progettuali. Limiti caratteriali. Un mezzo disastro. E un inerziale sconfinamento della politica nel Mar Morto del dilettantismo. Taranto meriterebbe altro. Il midollo del leone, per esempio. Ciò che Italo Calvino identificava con una morale rigorosa e una divertita padronanza della storia.

 

 

Articoli Correlati