Vuole fare tutto lui, Vincenzo Di Gregorio. Fare incetta d’incarichi è la nuova via al socialismo per la sinistra italiana. Il nostro Papa Gregorio Magno
Come Papa Gregorio Magno. Alla stessa maniera. Uguale uguale. Basta aggiungere la preposizione semplice “Di” perché si possa procedere con l’analisi grammaticale. E dal Papa che volle evangelizzare i Visigoti di Spagna, i Franchi e i Sassoni, al consigliere regionale rieletto – urbi et orbi – consigliere comunale il passo è breve. Anche noi abbiamo il nostro (Di) Gregorio Magno. Canto Gregoriano che si propaga, rimbalza dalla sede del PD a Palazzo di Città. Per conferire solennità latina alle consultazioni sulla nuova giunta municipale.
Di Gregorio (Vincenzo) vuol fare tutto lui. Un altro al quale rammentare, ogni due per tre, il “grazie di esistere” di Gino Paoli. Consigliere regionale, dicevamo. Consigliere comunale. Presidente, eventualmente, del nuovo Consiglio comunale. Colui che dovrà indicare uno degli assessori della prossima Giunta cittadina. Potesse farlo lui, l’assessore intendiamo, senza doversi dimettere dal ruolo di Consigliere comunale, il problema non si porrebbe neanche. Consiglierebbe a se stesso questo ulteriore sacrificio. La generosità con il proprio io come forma più alta della generosità rivolta agli altri. Interessante. Dimenticavamo: candidato alle Regionali ad ottobre di quest’anno. Più Magno di Papa Gregorio Magno, c’è solo Vincenzo Di Gregorio. Fare incetta d’incarichi è la nuova via al socialismo per la sinistra nostrana. La fratellanza dei figli unici.