giovedì 19 Settembre 24

La storia di Greta

Il nuovo capo di gabinetto al Comune di Taranto sarà, con molta probabilità, l’attuale capo di gabinetto in Provincia. Todo es probable y nada es (im)posible per la pericolante politica locale. All’incirca quello che cantavano i rappresentanti del Fronte popolare durante la Guerra civile spagnola

Dalla Provincia al Comune il passo, pardon il percorso, è breve. Basta attraversare il Ponte Girevole, spostarsi dal Borgo Umbertino al centro storico, deambulare sospesi sopra il canale navigabile perché il cammino di Santiago possa compiersi. E congiungere, non solo idealmente, i due palazzi del potere politico locale. Puoi, in egual misura, fare il capo di gabinetto in Provincia e ritrovarti così, dopo qualche mese, a ricoprire lo stesso ruolo ai piani alti di Palazzo di Città. Puoi. Potresti.

Todo es probable y nada es posible, cantavano i rappresentanti del Fronte popolare durante la guerra civile spagnola. Tutto è probabile e niente è (im)possibile invece per Greta Marraffa. Per colei che, alle scorse amministrative, si candidò a sostegno di Melucci nella lista civica denominata “Taranto Crea”. Non riuscì ad entrare in Consiglio comunale ma, di rimando, dopo l’elezione del sindaco a presidente della Provincia lo affiancò nella veste di suo capo di gabinetto.

Adesso la storia potrebbe ripetersi, il ruolo risulterebbe lo stesso (l’Italia è una Repubblica democratica fondata sui capi di gabinetto…), cambierebbe soltanto l’edificio: da via Anfiteatro sarà necessario spostare, armi e bagagli, nella zona delle colonne doriche. Un piccolo sacrificio ginnico. L’allungo finale prima di tagliare il traguardo. La storia di Greta, se ci pensate, è come se fosse il romanzo di formazione della pericolante politica tarantina.

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