Maggioranza divisa – e frazionata – sulla mozione dei Cinque Stelle. E’ cambiato poco da quando c’era Melucci. Basta uscire fuori dal perimetro dell’ordinario, perché il progressismo rosso e blu si ritiri nella pratica masochistica. La sinistra dei Sinonimi e Contrari
Lenti al Contrario. Lenti al traguardo. La sinistra governa, quando gli elettori non le preferiscono la destra, spulciando il proprio lessico dal dizionario dei Sinonimi e Contrari. Divergente. Divisa. Frazionata. Non appena gli argomenti travalicano la comfort zone dell’ordinario, l’italico progressismo si autolimita. Raggiunge l’angolo delle contraddizioni insanabili. Predilige il masochismo al costruttivismo. Sull’Ilva, sulla possibilità che s’impugni l’AIA, la maggioranza potrebbe procedere in ordine sparso. E accodarsi alla mozione dell’e-mozione Cinque Stelle. Da respingere, ma senza il voto di tutti i consiglieri comunali di maggioranza.
Lenti è verde per la rabbia. Contrario è nomen omen: in disaccordo con l’indicazione che proviene dal PD, il suo partito. Tra la Piazza e il Palazzo l’equilibrio è labile. Precario. Anche per quella sinistra che, da Togliatti in poi, ha fatto della doppiezza il suo marchio di fabbrica. Farcendo di opportunismo e ambivalenza, di un caos movimentista, l’idea stessa di politica. Non è cambiato molto, in buona sostanza. I problemi che aveva Melucci, continua ad averli Bitetti. Problemi di tenuta ideale – e programmatica – per una maggioranza arcobaleno anche senza pioggia. Più carro allegorico che Assemblea elettiva.
Oggi è l’Ilva. Domani sarà il dissalatore da realizzare al fiume Tara. Dopodomani un’altra cosa ancora. Governare pensando di sedere all’opposizione è il pensiero stupendo di una certa sinistra. Il sinonimo e contrario che è dentro ognuno di noi. Cioè: di loro.


