A seguito della bomba d’acqua avvenuto il 23 agosto, il segretario provinciale della Democrazia Cristiana Teresa Errico è intervenuto sulla questione. “È giunto il tempo che la giunta affronti il problema, con un certo ammodernamento delle infrastrutture e piani di prevenzione del dissesto idrogeologico, smettendola di fare ancora propaganda sui social”
La bomba d’acqua del 23 agosto abbattutasi su Massafra lascia strascichi di polemiche politiche. L’evento atmosferico del penultimo sabato di agosto non ha prodotti danni sulla città di alcuni tipo; e questo non è un dettaglio da poco. Le uniche conseguenze prodotto sono i molti allagamenti sulle strade di pubblica utilità, dovute alla mole d’acqua caduta sulla Tebaide, che però ha avuto una durata abbastanza limitata, soprattutto se pensiamo alla tragica alluvione dell’8 settembre del 2003, quando le precipitazioni si registrarono invece per moltissime ore.
L’assessore Maraglino ha evidenziato come le reti di scolo di fogna bianca sono state messe duramente alla prova, ma erano comunque ben ripulite a differenza dei canali dei consorzi agricoli, che andrebbero forse rivisti. Ma comunque le strade erano diventate quasi impraticabili e allora la sezione della Democrazia Cristiana di Massafra è intervenuta con una nota firmata da Teresa Errico, segretario provinciale del partito di Gianfranco Rotondi, la quale ha sottolineato come le strade in quelle condizioni e i disagi per i cittadini hanno dimostrato ancora una volta che il sistema urbano non è in grado di reggere l’urto di certi eventi meteorologici sempre più estremi.
La DC, rispondendo allo stesso assessore all’Urbanistica Maraglino, il quale in una nota diffusa sui social, aveva ricordato la confluenza delle piogge torrenziali nelle acque del fiume Patemisco, ribatte con forza: “Non basta constatare il fenomeno, serve un cambio di passo. Occorre fermarsi di fronte all’eccessiva enfasi per interventi di ordinaria amministrazione, come la pulizia delle strade o la manutenzione del verde, per pensare ad interventi strutturali e soluzioni concrete che dimostrino efficienza delle reti di scolo in presenza di eventi atmosferici straordinari”.
Il comunicato ricorda come durante la campagna elettorale l’attuale maggioranza avesse promesso investimenti infrastrutturali e pianificazione urbana a lungo termine. “Ma la pioggia – si aggiunge nella nota – ha dimostrato che le fragilità del territorio sono ancora tutte lì con un sistema di drenaggio insufficiente, aree a rischio idraulico non messe in sicurezza e nessun piano di prevenzione serio”.
La richiesta finale è netta: “È giunto il tempo che la giunta affronti la gestione delle acque piovane, con un certo ammodernamento delle infrastrutture e piani di prevenzione del dissesto idrogeologico, smettendola di fare ancora propaganda sui social. Solo così – conclude il comunicato – si potrà davvero parlare di discontinuità col passato”.